Arte e moda: la collezione Haute Couture di Anton Giulio Grande a Roma
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Arte e moda: la collezione Haute Couture di Anton Giulio Grande a Roma

sabato 30 gennaio, 2016

ROMA, 30 GENNAIO 2016 – Si apre nella capitale, nella cornice del sontuoso Palazzo Ruspoli, la presentazione della collezione Haute Couture dello stilista lametino Anton Giulio Grande. Nei salotti della dimora delle principesse Maria Pia e Giacinta, le mannequins interpretano eleganti e seducenti felini, dando forma a giochi di trasparenze e piume.

E se le ospiti sono due principesse, non sorprende che sia proprio una favola a fare da trait d’union tra le varie creazioni: è la storia della Gatta Bianca, bellissima nobildonna trasformata in felino da una potente fata malvagia, insieme a tutta la sua corte. L’incantesimo vero però è dato dal tocco di Anton Giulio Grande, il quale trasforma l’immaginazione in un vestito.

“La gatta bianca è la musa dello stilista”, spiega Barbara Signorelli, ufficio stampa dello stilista. “Tutti gli abiti bianchi sono stati realizzati a mano da Anton Giulio, ricami compresi. Ci sono volute circa 450 ore”. Non si fatica certo a crederlo: i dettagli degli abiti sono a dir poco minuziosi, le trasparenze si alternano a stoffe cariche di punti luminosi date dai cristalli Swarovski (circa 240) che impreziosiscono i tessuti. [MORE]

Ma la cura per il dettaglio non si esaurisce con gli abiti finiti: la selezione avviene molto prima, fin dalla scelta dei materiali: “Le piume sono di struzzo o di marabù, ma nessun animale viene danneggiato per prelevarle. Questo per noi è molto importante”.

A vedere l’eleganza delle creazioni, viene da chiedersi come sia possibile coniugare stile e praticità nell’ottica di una modernità sempre più frenetica. “Tutti gli abiti sono creati sulla singola persona”, spiega la Signorelli. “Questi sono abiti da esposizione, ma le clienti di tutti i giorni sono persone normali che meritano però tutta la cura e l’attenzione che riserviamo all’haute couture”.

Tra gli invitati spiccano molti volti noti dello spettacolo e del jet set romano e sono tanti coloro che son giunti nella Capitale, da Milano, e dal resto dell’Italia per non perdere un evento unico e aperto a pochi e selezionati ospiti. “E’ una presentazione molto suggestiva”, commenta Debora Caprioglio. “La cornice è davvero bellissima. Arte e moda in un unico spazio”.

E di arte si parla davvero: oltre ad alcuni ritratti di famiglia appesi alle pareti, in cui la principessa Giacinta è ritratta ancora bambina, appena sopra il divano della sala da pranzo spicca un Caravaggio. È forse proprio il contrasto tra la modernità degli abiti e la solennità dei decori a restituire un'atmosfera da fiaba.

Insieme a Anton Giulio Grande, tra i salotti di Palazzo Ruspoli, si muovono leggiadre le padrone di casa, le quali si occupano ormai, a tutto tondo, del totale mantenimento dell'antico Palazzo, di proprietà della famiglia dal 1500.

Giacinta, che per l’occasione indossa un abito dello stilista, racconta di essersi avvicinata alla moda grazie alla madre, ex modella: “Io e Anton Giulio siamo amici da anni ormai, il mondo dell’Haute Couture ha sempre fatto parte della mia vita”. “I vestiti di Anton Giulio sono l’immagine della donna moderna seducente e sicura di sé”, continua Giacinta Ruspoli. E a coloro che sostengono che gli abiti siano troppo provocanti, risponde con un’altra provocazione: “Dipende da chi lo indossa. Non esistono abiti volgari di per sé”.


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