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GENOVA, 28 FEBBRAIO 2014 - Quattordici anni e la prostituzione come unico modo per aiutare la famiglia: così la baby squillo ha spiegato alle forze dell'ordine quanto accadeva. La denuncia è partita dalla giovane presso la polizia di Genova. I contatti avvenivano attraverso i social network e attraverso siti di incontri dedicati.
Successivamente, la ragazza incontrava i clienti in macchina, oppure in un appartamento. Dalle indagini risulta che la madre della giovane era al corrente di quanto stava avvenendo, ma che le difficoltà economiche avrebbero spinto a tenere il segreto con il padre della ragazza. Per ora, è stato aperto solo il fascicolo.[MORE]
Ora gli assistenti sociali e gli inquirenti stanno cercando, insieme al Tribunale per i minori, i clienti attraverso intercettazioni telefoniche e appuntamenti presi in precedenza secondo quanto rivelato dalla ragazza. L'indagine è ancora in corso e non si sa ancora se la madre semplicemente sapesse dell'attività della figlia. I rapporti sessuali con i clienti, secondo le stime della ragazzina, erano stati sei o sette.
Gli incontri sarebbero sempre avvenuti nei dintorni di Genova. La ragazza avrebbe rivelato all'amica la sua volontà di smettere quella vita, ma che le difficoltà economiche della famiglia erano così gravi da non consentirle di farlo. La prestazione poteva arrivare fino a 500 Euro.
Fonte: Repubblica.it
Annarita Faggioni