Calcio: spettacolare derby della lanterna che finisce in parità
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Calcio: spettacolare derby della lanterna che finisce in parità

martedì 24 febbraio, 2015

GENOVA, 24 FEBBRAIO 2105 - Con il derby della lanterna giocato stasera allo stadio "Marassi" di Genova, si è conclusa la 24^ giornata di campionato di serie A. La partita si è disputata stasera in quanto nel posticipo serale di sabato 21 febbraio il campo era letteralmente diventato una piscina e, di conseguenza, la gara era stata sospesa per impraticabilità di campo.

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L'incontro molto intenso e combattuto si è chiuso in parità, cosi le due squadre genovesi si dividono la posta in palio al termine di una stracittadina che ha soddisfatto il palato degli appassionati del buon calcio. Tiratissima dall'inizio alla fine, con occasioni da rete da una parte e dall'altra fino all'ultimo secondo dell'incontro.

Ora le due squadre si ritrovano appaiate in classifica a quota 36 e continuano a cullare entrambe il sogno di acquisire un posto in Europa per la prossima stagione. L’avvio di partita è tutto di marca genoana: neanche due minuti e Bertolacci si ritrova sulla testa la palla del vantaggio, ma alza troppo la mira e grazia Viviano.

La risposta doriana non si fa attendere ed arriva al 6' minuto su calcio di punizione battuto da Regini, Romagnoli stacca anticipando il suo marcatore senza però trovare lo specchio della porta da buona posizione. Nei dieci minuti successivi il ritmo diminuisce e la partita diventa più tattica, ma proprio quando i tifosi si stanno rassegnando ad assistere alla classica partita dai ritmi dettati dalla paura di prendere gol, tutto cambia in campo per ben due volte nel giro di un solo minuto.

Il Genoa riconquista palla nella sua metà campo ed avvia un contropiede, che al termine di un’azione manovrata, si conclude con Iago Falque – ben imbeccato da un ispirato Niang - che realizza il punto dello 0-1; giusto il tempo di mettere la palla al centro che sugli sviluppi dell’azione successiva, il difensore genoano Roncaglia si addormenta con la palla tra i piedi al limite della sua area di rigore e consente a Eder (l'uomo più in forma dei doriani) di conquistare palla e di siglare solo davanti ad un incolpevole Perin il gol dell’1-1.


Il ritmo sale di tono e la partita si fa spettacolare: Okaka fallisce da due passi il colpo del 2-1 per i blucerchiati sparando alto a porta vuota su cross di Soriano. Risponde Niang con una gran conclusione dal limite su cui Viviano si distende bene e para. Il Genoa insiste nella sua veemente azione d'attacco: al 32' Iago Falque va vicino alla doppietta su calcio di punizione ma non trova lo specchio della porta, cinque minuti più tardi il portiere blucerchiato Viviano si supera nuovamente su Niang (ottima prova la sua) per evitare la nuova capitolazione. Le squadre vanno a riposo sull’1-1.


Nel primo quarto d'ora della ripresa si assiste ad una partita a scacchi, le squadre sembrano stanche e forse leggermente impaurite, si attendono a vicenda, senza scoprirsi più di tanto e rischiano poco preoccupandosi principalmente di tenere sotto controllo la manovra avversaria. la sfida perde di vivacità, il tifo sugli spalti cala e l’interesse va affievolendosi.


La prima vera palla gol della ripresa arriva al 19' con: Roncaglia che prova da fuori a riscattarsi con un destro che scivola di poco a lato dopo una deviazione. Ma il ritmo non cambia, e nemmeno le sostituzioni operate dal tecnico blucerchiato Mihajlovic, che passa al 4-3-3 per provare a scuotere il suo reparto offensivo sembrano sbloccare l’incontro.


Nella sponda genoana anche Gasperini, che col passare dei minuti vede il suo Genoa impadronirsi della supremazia territoriale passa al modulo 4-3-3 e prova a chiudere l'incontro addirittura in crescendo. Una delle più grandi palle gol del secondo tempo capita però sul piede di Obiang, che, solo davanti a Perin, spara alto da non più di 5 metri dalla porta ed a soli cinque minuti dalla fine facendo mettere le mani sui capelli al suo presidente Ferrero.


Nell'ultimo minuto di recupero è il Genoa a mordersi le mani, Regini della Samp commette sulla tre quarti laterale sinistra un fallo evitabilissimo (anche perchè lontano dalla propria porta) che consente al Genoa di portare l'ultimo attacco all'area doriana, la conseguente punizione fa giungere la palla in area che viene colpita da un genoano nella mischia ed è prima la traversa e poi un miracolo di Viviano a negare a Kucka e Bertolacci – entrambi di testa, da due passi – il colpo del clamoroso 1-2.

Al triplice fischio di Rocchi, l'allenatore doriano si scaglia contro il suo difensore Regini e lo apostrofa pesantemente per il fallo commesso che avrebbe potuto compromettere l'esito finale dell'incotnro. Le squadre lasciano il campo stremate dopo quattro minuti di recupero, con il rimpianto di non aver vinto ma la consapevolezza che il loro rimane fin qui un campionato da incorniciare.

 

 

IL TABELLINO DELL’INCONTRO  -  SAMPDORIA-GENOA 1-1
MARCATORI:  Falque (17′), Eder (18′).


SAMPDORIA (4-3-1-2):
Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Regini; Obiang, Palombo (dal 65′ Duncan), Acquah; Soriano (dal 73′ Muriel); Eder (dall’84’ Eto’o), Okaka. Allenatore: Mihajlovic.


GENOA (3-4-3): Perin; De Maio, Burdisso, Roncaglia; Edenilson (dal 75′ Bergdich), Kucka, Rincon, Bertolacci; Perotti, Niang (dall’80’ Borriello), Falque (dall’86’ Izzo). Allenatore: Gasperini.


ARBITRO: Rocchi.

 

Pasquale Rosaci (fonte immagine: genoasamp.com)

 


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