ROMA, 27 GIUGNO 2015 - In maniera quasi inaspettata, visti i tentennamenti dei giorni scorsi, è arrivata la sospensione del governatore uscente della Campania, Vincenzo De Luca. Il governo dichiara di aver proceduto in virtù dell’applicazione della legge Severino e conformemente alla stessa. «La presidenza del Consiglio ha seguito l’iter e ha proceduto in modo perfettamente corrispondente all’atto di sospensione. Ora finisce il nostro lavoro». Queste le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a margine della decisione presa. La palla finisce ora nelle mani dello stesso De Luca, che con ogni probabilità esporrà ricorso sul modello De Magistris a Napoli. [MORE]
Il parere dell’Avvocatura. La decisione del premier, maturata all’interno del Consiglio dei ministri di ieri, segue al parere da egli stesso richiesto all’Avvocatura dello Stato. Il responso dell’organo era stato proprio quello di procedere alla sospensione dell’ex sindaco di Salerno. La sospensione dalla carica segue alla condanna in primo grado per abuso d’ufficio e mette la Campania in un difficile stato di governabilità, considerata la decadenza maturata. Ma nuovi sviluppi sono attesi nelle prossime ore, grazie alla possibilità concessa a De Luca di nominare la giunta ed un suo vice. Il Presidente del Consiglio, ha parlato di dovere, più che di possibilità. De Luca potrà dunque eseguire tutti gli atti concessi dal parere dell’Avvocatura circa la vicenda.
«Mi aspetto il ricorso». Se il compito di Palazzo Chigi finisce qui, nel segno dell’applicazione delle regole in campo, un ricorso di De Luca, come paventato dal premier, ci sarà. Dalla sospensione di De Luca, comincia infatti ufficialmente l’iter dei 18 mesi nei quali l'ex sindaco potrà fare ricorso al giudice civile. Si tratta comunque di una doccia fredda, alla luce del parere dei legali del governatore, fermamente convinti della non applicabilità della legge Severino «viziata da innegabile, patente eccesso». La condanna di De Luca è preventiva rispetto alla carica di governatore ed è su questo che verrà fatta leva.
«L’impegno preso di rispettare la legge Severino, credo siate costretti ad ammettere sia stato perfettamente eseguito» si affretta a dichiarare il premier. Ma l’impressione è che potrebbe ancora succedere di tutto, specie sotto il profilo interpretativo della legge Severino. Legge per la quale è stata richiesta dall’Avvocatura, a causa della presenza di un vuoto normativo, un intervento normativo che garantisca «con tempestività l’esercizio delle funzioni sostitutive per le ipotesi di sospensione».
foto da: infooggi.it
Cosimo Cataleta
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