COSENZA, 23 NOVEMBRE 2012- La bella Calabria si trova a fare i conti con una serie di decisioni e inchieste giudiziarie che minano la credibilità di alcune istituzioni locali e gettano ombre inquietanti su una parte della stessa politica calabrese. Situazioni e contesti diversi (si va dal “Caso Reggio” alla decisione del Tar su Catanzaro) che hanno però come minimo comune denominatore la baraonda politico-istituzionale che i cittadini sono costretti a subire.
Ieri il Tar ha accolto i ricorsi presentati dal centrosinistra e dal candidato a sindaco, Salvatore Scalzo, non eletto, sulle irregolarità commesse in alcune sezioni elettorali nelle elezioni dello scorso maggio che hanno sancito la vittoria del candidato del centrodestra, Sergio Abramo. I giudici amministrativi hanno, quindi, annullato la proclamazione del sindaco e il Comune di Catanzaro andrà incontro ad un commissariamento, come annunciato dal Prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci. Circa 6.500 aventi diritto torneranno alle urne nelle sezioni 3, 4, 18, 24, 28, 37, 60 e 85, anche se il sindaco uscente Sergio Abramo ha dichiarato di voler impugnare la decisione del Tar davanti al Consiglio di Stato.
Il pasticcio catanzarese fà seguito alla grave vicenda di Reggio Calabria. Il 9 ottobre il Comune di Reggio Calabria è stato sciolto per contiguità mafiose e il 15 ottobre ha avuto inizio il commissariamento della città sullo Stretto. Come se non bastasse la Corte dei Conti ha bocciato ancora i conti del Comune con il concreto rischio del dissesto finanziario.
Rende, nota cittadina in provincia di Cosenza e sede dell’Università della Calabria, non se la passa meglio. Ieri è stata disposta la nomina della commissione d’accesso antimafia dopo l’arresto dell’ex sindaco Umberto Bernaudo e dell’ex assessore Pietro Ruffolo. Nei prossimi tre mesi il Vice Prefetto Francesco Antonio Cappetta, il Vice Prefetto Aggiunto Antonio Gullì e il Dirigente di prima fascia Domenico Giordano, dovranno valutare eventuali infiltrazioni mafiose nel Comune di Rende (Cs).
Brogli elettorali nelle elezioni comunali del capoluogo di regione, contiguità mafiose nel Comune di Reggio e una commissione d’accesso antimafia all’opera nella città “culla del sapere” calabrese. Sono tempi cupi per la punta dello stivale. [MORE]
Davide Scaglione
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