Il Museo Storico della Liberazione non chiuderà nonostante i tagli previsti nell’ultima manovra finanziaria da 25 miliardi. A ribadirlo Regione, Provincia e Comune in una insolita gara di solidarietà.
Il Museo di via Tasso si trova nei locali dell’edificio in cui venne insediato, durante l’occupazione nazista di Roma (11 settembre 1943 – 4 giugno 1944), il comando della Sicherheitdienst polizei (SIPO), comandata dal tenente colonnello Herbert Kappler. [MORE]Furono circa duemila le persone sottoposte ad interrogatori e torture di ogni genere, non solo militari passati in clandestinità o partigiani, ma anche semplici cittadini. Tra i reclusi nell’edificio dell’orrore si ricordano anche Giuliano Vassalli, Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo ed Arrigo Paladini.
Negli ultimi anni, il luogo simbolo della memoria antinazista, è stato più volte offeso: nel 1999 con un attentato dinamitardo e da ultimo nel gennaio scorso con scritte antisemite.
“Nonostante le difficoltà il Museo è un organo vivo e frequentato ogni giorno da giovani che vogliono sapere e ricordare” ha già dichiarato il presidente, prof. Antonio Parisella, ed anche per questo l’eventuale chiusura non sarebbe accettata dai cittadini di Roma.
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