Consumi, 2.453 euro la spesa media degl'italiani
Economia Lazio

Consumi, 2.453 euro la spesa media degl'italiani

martedì 5 luglio, 2011

Roma, 5 luglio 2011- L’Istat ha fatto i conti in tasca agl’italiani. Dai dati diffusi, risulta che la spesa media mensile per famiglia nel 2010 è pari, in valori correnti, a 2.453 euro (+0,5% rispetto all’anno precedente). L’istituto di statistica sottolinea che, essendo queste stime di tipo campionario, sono soggette ad errore. Il valore medio della spesa mensile per più della metà degli italiani si aggira intorno a 2.040 euro (+1,0% rispetto al 2009 in termini nominali).[MORE]

Dei 2.453 euro della spesa media, circa 467 euro mensili (il 19% della spesa totale) sono destinati al consumo di generi alimentari e bevande (+1,9% rispetto al 2009). In particolare, il 4,5% è destinato all’acquisto della carne, il 3,2% pane e cenerali, l’1,7% pesce, lo 0,6% olio e grassi, il 3,4%, l’1,3% zucchero-caffè e altro, l’1,7% per le bevande.

La spesa media destinata ai generi non alimentari è pari a circa 1.987 euro. Di questi, la principale voce di spesa è quella per l’abitazione (28,4%). Seguono: trasporti (13,8%), abbigliamento e calzature (5.8%), arredamenti, elettrodomestici e servizi per la casa (5,4%), combustibili ed energia elettrica (5,3%), tempo libero e cultura (4,4%), sanità (3,7%), comunicazioni (2,0%), istruzione (1,1%), tabacchi (0,8%), altri beni e servizi (10,3%).

A Nord e al Centro, la quota di spesa per alimentari e bevande rimane sostanzialmente costante, mentre al Sud si registra una crescita (era il 24,4% nel 2009).

Un altro dato che viene fuori dallo studio dell’Istat è che il supermercato il luogo di acquisto prevalente per tutti i generi alimentari (scelto dal 69,4% delle famiglie), mentre quasi la metà delle famiglie (il 48,5%) continua ad acquistare il pane al negozio tradizionale, l’11,5% sceglie il mercato per l’acquisto di pesce e il
17% per la frutta e la verdura. Stabile al 10,1% è la quota di famiglie che acquista generi alimentari, in particolare pasta, presso gli hard-discount.


Tra il 2009 e il 2010 si assiste ad una diminuzione delle spese destinate agli altri beni e servizi in tutte le ripartizioni: da 268 euro del 2009 a 253 euro del 2010. La contrazione è connessa al ridursi della spesa per la cura personale (parrucchiere, barbiere, centri estetici e simili), i viaggi, gli onorari dei professionisti, l’assicurazione vita e le rendite vitalizie.


Si riducono su tutto il territorio la spesa per combustibili ed energia (da 5,5% nel 2009, a 5,3% nel 2010) e la quota di spesa per arredamenti, elettrodomestici e servizi per la casa (dal 5,5% del 2009 al 5,4% del 2010).

La spesa destinata alla salute aumenta dello 0,1% (dal 3,6 % nel 2009 al 3,7% nel 2010).

 
Lo studio in esame analizza la spesa media delle famiglia per condizione professionale della persona di riferimento. Da ciò si evince circa 1.300 euro separano la spesa media mensile delle famiglie di operai (2.372 euro) da quella delle famiglie di imprenditori e liberi professionisti (3.674 euro), mentre scende a 1.856 euro la spesa delle famiglie con a capo un disoccupato, una casalinga o una persona in altra condizione non professionale (esclusi i ritirati dal lavoro, le cui famiglie spendono in media 2.108 euro).

 

In riferimento alla spesa media delle famiglie per Regione, al primo posto si colloca la Lombardia con 2.896 euro, Emilia-Romagna (2.885 euro) e Veneto (2.876 euro). La Sicilia con una spesa media mensile di 1.668 euro si posiziona all’ultimo posto. In pratica la spesa delle famiglie lombarde è 1.200 euro più alta di quella delle famiglie siciliane.

Rosy Merola


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