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BARI - Due ruote contro la crisi economica, anche per i politici. A Bari verrà drasticamente ridotto il numero delle auto di rappresentanza e, cosa assai singolare, gli assessori dovranno usare la bicicletta per spostarsi in città.
Questo, in sintesi, il piano messo a punto dal direttore generale del Comune, Vito Leccese (prossimamente al vaglio della Giunta comunale) che mira da un lato ad un drastico taglio del numero degli autisti e alla dismissione di veicoli datati e dall’alto ad introdurre una sorta di “servizio a chiamata” solo quando la distanza da percorrere non richieda l’utilizzo della bicicletta.[MORE]
Nel dettaglio, saranno via via rottamati i primi 28 mezzi (Fiat Uno, Fiat Panda vecchie di 15 anni, ciclomotori, motocarri) alcuni dei quali “verranno però destinati alla Pulizia Municipale” osserva Leccese “con funzione di auto civetta per esempio nella campagna contro l’abbandono dei rifiuti”.
Resteranno soltanto due auto di rappresentanza per le esigenze del Sindaco e, in generale, del Palazzo di Città.
Le restanti andranno a costituire una sorta di autoparco a disposizione di assessori e dirigenti. Essi, se vorranno utilizzarle, dovranno chiamare e prenotare il veicolo e l’autista (che non potrà attendere il trasportato per più di 30 minuti…) come se fosse un normalissimo taxi privato.
Per brevi spostamenti di servizio, invece, sarà la bicicletta il mezzo di trasporto prescelto.
L’austerity riporta le lancette del tempo indietro di 30 anni, quando nel 1970 la crisi petrolifera trasformò il nostro Paese in un enorme velodromo.
A volte ritornano. Su due ruote.
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