Corsi e Costanzo, replicano a Bordino: "sopra ogni critica"
Politica Calabria

Corsi e Costanzo, replicano a Bordino: "sopra ogni critica"

domenica 16 maggio, 2010

Riceviamo e pubblichiamo


Antonio Corsi e Sergio Costanzo replicano a Bordino: “ Sopravviveremo alle critiche di chi non comprende il nostro linguaggio”

«La gente non sa cosa farsene dei commenti “mediati sul piano politico”. Al
contrario vuole concretezza e comportamenti integerrimi, capaci di dare
risposte a quelle che sono le difficoltà che si vivono ogni giorno. Dunque se
per il vice segretario regionale dell’Udc i sottoscritti non riescono a
“comprendere e distinguere la differenza fra diversi modi di intendere e di
fare la Politica”, a noi va benissimo. [MORE]

L’importante che sia l’elettorato a
capire da quale parte sta la concretezza e, ci pare, che le ultime elezioni
regionali abbiano dato il senso di questa consapevolezza ormai acquisita,
bocciando i dinosauri della politica». E’ quanto scrivono, in una nota, i
consiglieri comunali di opposizione Antonio Corsi e Sergio Costanzo. «Siamo
stati tacciati di essere arroganti e spavaldi.

All’amico Vito Bordino, che
anche noi stimiamo, vogliamo però dire che si tratta di modi d’essere che
proprio non ci appartengono. Forse è vero, siamo neofiti della politica e, per
questo, abituati a un linguaggio più autentico e diretto. E, tuttavia,
riteniamo che sia una dote, apprezzata da chi, consultazione dopo
consultazione, ci garantisce il proprio consenso. Certo non siamo nemmeno
nervosi: perché dovremmo esserlo? Il nervosismo è sintomo palesato da chi non
ha le idee chiare.

Noi ce le abbiamo ormai da tempo e quindi non abbiamo
nemmeno lo stress di dover, di volta in volta, stabilire con chi allearci. La
posizione è nitida, stiamo nel Pdl, pur non negando di essere dei moderati,
perciò capaci di vedere di buon occhio ogni alleanza con la Udc. Ma questa
alleanza, lo ribadiamo, non può sempre decidersi su logiche del “do ut des”. Al
contrario dovrebbe essere definita perché si condividono i programmi e non per
barattare, eventualmente, posti di potere.

Lo diciamo senza peli sulla lingua.
E se questo linguaggio fa male perché troppo crudo per una certa politica –
concludono Corsi e Costanzo - pazienza: sopravviveremo alle critiche di chi non
lo condivide, convinti che la migliore qualità del nostro essere sia però
proprio la trasparenza e la schiettezza che ci contraddistingue».

(cn)
 


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