Crisi di governo: Berlusconi al Senato aspettando la Fiducia
ROMA, 13 DIC - Si preannuncia come una giornata di fuoco quella di domani, non solo per il governo che sarà chiamato alla prova di un voto di fiducia, ma per tutti gli italiani. Una crisi, infatti, non coinvolge solo gli uomini che siedono in Parlamento, ma l’intera popolazione. L’interrogativo è: può l’Italia sostenere fattivamente una sfiducia? Questa mattina il premier ha parlato al Senato manifestando tutto il suo dissenso contro una crisi al buio. Molte le tematiche affrontate, dalla gestione del terremoto a quella dei rifiuti, il punto centrale, tuttavia è stato quello relativo al Fli ed alla suo voto di domani.[MORE]
Chiara l’esortazione fatta ai finiani dal presidente del consiglio che li invita a non tradire il mandato elettorale, sperando che la notte porti loro consiglio, e si auspica un ricongiungimento per ricostituire l’alleanza originale. "Rafforzeremo la squadra di governo - conclude - La stabilità è una condizione necessaria".
Fra pochi muniti a Montecitorio, saranno, invece, Pd, Idv, Fli, Udc e Api ad illustrare e discutere la mozione di sfiducia alla quale Berlusconi potrà replicare.
Scontato il voto al Senato che appoggerà certamente il premier, in dubbio, e quindi ago della bilancia, la Camera.
"Anche se Berlusconi riuscisse ad ottenere la fiducia per un voto – dichiara Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera – non sarebbe ugualmente in grado di governare per un solo giorno, politicamente e numericamente".
"Berlusconi è stato molto chiaro – spiega il Ministro Alfano – ci troviamo di fronte al pericolo di una crisi al buio e la somma di Fini, Casini, Rutelli, il Pd e Di Pietro non fa un governo. Questa è la situazione da evitare con la fiducia ,mentre la rotta è di riunire il campo dei moderati"
Domani, intanto, si decideranno le sorti dell’esecutivo. Ad aprire Palazzo Madama dove sin dalle 9.00 i senatori dichiareranno il loro voto con un sì o con un no alla fiducia posta dal governo. Alle 10.30 invece sarà la Camera ad iniziare le votazioni. Non contano solo i sì e i no, ma anche le astensioni che come sempre saranno decisive.
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