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De Magistris su soppressione treni alta velocità in Calabria

Redazione
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De Magistris su soppressione treni alta velocità in Calabria
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“La soppressione di due treni ad alta velocità tra la Calabria e Roma da parte di Trenitalia rappresenta l’ennesima insopportabile prevaricazione della società ai danni degli utenti meridionali”. Lo afferma Luigi de Magistris, europarlamentare Idv. “Dopo pochissimi mesi di esercizio Trenitalia ha deciso di sopprimere i due ‘Frecciargento’ lamentando come al solito l’insostenibilità economica del servizio per la carenza di passeggeri, evidentemente misurata nel breve periodo estivo.[MORE] Senza considerare che quei treni sono utilizzati soprattutto da lavoratori e studenti, oltre che da chi deve raggiungere la capitale in maniera rapida per diversi motivi, ad esempio per ricevere cure sanitarie”, spiega de Magistris. “La Calabria continua ad essere fortemente penalizzata anche nel settore dei trasporti. Il treno, con l’autostrada A3 ridotta a un enorme cantiere, rappresenta l’unica possibilità alternativa all’aereo per raggiungere il centro-nord Italia. Con le sue decisioni Trenitalia continua a penalizzare gravemente i cittadini calabresi, nonostante le centinaia di milioni di euro che lo Stato riversa nelle casse della società per garantire il diritto alla mobilità soprattutto nelle aree svantaggiate del Paese. Per tutta risposta, importanti treni vengono soppressi mentre aumentano le tariffe e i disservizi. I treni che viaggiano da e per la Calabria, e soprattutto quelli che svolgono il servizio regionale, sono lasciati in condizioni igieniche da terzo mondo, sporchi e fatiscenti, sovraffollati come dei carri bestiame, e non di rado presentano gravi problemi ai dispositivi di sicurezza. Il governo deve intervenire – conclude de Magistris – perché Trenitalia, che gestisce un servizio pubblico in regime di monopolio, fornisca anche al Sud un servizio efficiente e dignitoso. Non è certo cancellando un paio di treni dalla Calabria che si può pensare di recuperare gli sprechi e i costi di cattive gestioni”.

 


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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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