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Debito pubblico segna un nuovo record: 2.252 miliardi di euro

Luigi Cacciatori
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Debito pubblico segna un nuovo record: 2.252 miliardi di euro
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ROMA, 15 SETTEMBRE - Da quanto si evince dal Supplemento di finanza pubblica al Bollettino statistico “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” diffuso oggi dalla Banca d'Italia, nei primi sette mesi del 2016 il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato complessivamente di 80,5 miliardi di euro. Raggiunge dunque un nuovo record il debito pubblico: "A luglio il debito delle Amministrazioni pubbliche si è attestato a 2.252,2 miliardi, in aumento di 3,4 miliardi rispetto a giugno".

Il capitolo delle entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato registrate dal Supplemento, evidenzia un incremento del gettito fiscale pari a 38,6 miliardi di euro (800 milioni di euro in più rispetto a luglio 2015), per complessivi 236 miliardi di euro nei primi sette mesi dell’anno, in crescita del 4,9% rispetto al corrispondente periodo del 2015.

Sempre nella giornata odierna, il Centro Studi Confindustria nel rapporto 'Le sfide della politica economica' evidenzia come la situazione ai livelli di pre-crisi, in Italia è rimandata al 2028: "Ai ritmi attuali di incremento del prodotto, l'appuntamento con i livelli lasciati nel 2007 è rinviato al 2028 mentre non verrà mai riagguantato il sentiero di crescita che si sarebbe avuto proseguendo con il passo precedente, pur lento".[MORE]

Secondo le stime di Confindustria, l'occupazione continua a salire ma perderà slancio a metà anno e nel 2017. Inoltre, le stime del Pil per il 2016 e il 2017, prevedono, stando alle previsioni, una crescita "bassa e insoddisfacente". Luca Paolazzi, direttore del Csc, rende noto che "L'urgenza di misure a favore degli investimenti e che spronino la produttività è ribadita dalla sostanziale conferma delle previsioni Csc di bassa crescita". Secondo Paolazzi, "Il forte aumento dell'incertezza è legato questa volta anche alla questione politica, all'evidente incertezza politca".

Luigi Cacciatori

Immagine da ilfattoquotidiano.it


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Scritto da Luigi Cacciatori

Giornalista di InfoOggi

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