Delitto Via Poma: i retroscena sul suicidio di Pietrino Vanacore nel racconto del figlio
Cronaca Lazio

Delitto Via Poma: i retroscena sul suicidio di Pietrino Vanacore nel racconto del figlio

martedì 28 settembre, 2010

ROMA, 28 SETT. – "Sicuramente è stato indotto al suicidio da questi vent'anni di martirio che ha dovuto sopportare: si indagava su altri, si accusavano altri ma Vanacore c'era sempre, non ce la faceva più". Mario, figlio di Pietrino Vanacore, svela in un’intervista esclusiva a Matrix alcuni dei retroscena che si celano dietro il suicidio del padre, consumatosi nelle acque tiepide dello Jonio.[MORE]

Pietro Vanacore, ex primo indiziato dell’omicidio di Simonetta Cesaroni, è stato per quasi vent’anni dipinto da media e magistrati come il killer infallibile, come l’assassino dagli occhi di ghiaccio.

Vent’anni di sofferenze con la sua foto in manette sbattuta in prima pagina sui giornali nazionali e locali, vent’anni di martirio che l’ho hanno condotto mestamente all’isolamento forzato in una piccola frazione del comune di Taranto. Poi, il progresso scientifico e la comparazione del Dna con i resti rinvenuti nella scena del crimine, l’hanno definitivamente scagionato deviando i riflettori su Raniero Busco, l’ex fidanzato della stupenda Simonetta Cesaroni.

Pietrino, nonostante l’affetto di amici e familiari che lo hanno sempre protetto dagli insolenti assalti mediatici, non era mai riuscito a superare il trauma psicologico dell’indagine e delle valanghe di accuse piovute come sassi nei suoi confronti. Pietrino, nonostante fosse stato scagionato, continuava a logorarsi lentamente sino a quel maledetto pomeriggio di marzo in cui si è tolto la vita.

Nel corso della puntata Mario Vanacore ha precisato cosa, secondo lui, ha spinto suo padre al gesto estremo: "Sono qui per mio padre,  quello che ha fatto lo ha fatto anche per difendere la famiglia, pensava di averci coinvolto involontariamente. Il fatto che avessero chiamato anche me a testimoniare, lo ha fatto star male, ha influito molto su quello che ha fatto".

L’unica incognita resta l’appello che Raniero Busco aveva rivolto a suo padre alcuni mesi prima della sua morte, perché raccontasse quello che sapeva. "Sono sicuro che non sapesse niente, gliel'ho chiesto più volte" è stato il commento lapidario del figlio.

Quanto all'idea che può essersi fatto di Raniero Busco: "Spero che non sia una povera vittima come è stato mio padre - dichiara Vanacore  - devo dire che non mi piace che scarichi su mio padre la colpa e dica che si è portato sulla tomba qualcosa".

M.R.


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