Discarica Bussi: stanziati i 50 milioni per la bonifica
BUSSI SUL TIRINO (PE), 9 OTTOBRE 2010 - ‹‹Una delle più grandi discariche nascoste di sostanze tossiche e pericolose mai trovate in Italia e addirittura in Europa›› questo fu il commento in giorno della scoperta della discarica di Bussi, nel lontano 2007. Ad oggi si pensa solo alla sua bonifica.
La discarica di Bussi è stata scoperta nel marzo 2007 durante delle indagini del corpo forestale dello Stato di Pescara: nell’area di 40 mila metri quadrata delimitata dal fiume Pescara sono stati ritrovati 185 metri cubi di materiale inquinante e potenzialmente pericoloso; ad aggravare la situazione, la scoperta di altre tre discariche non lontane dalla prima. [MORE]
Per circa trent’anni quella discarica è stata soggetta allo smaltimento di rifiuti da parte dell’Aca di Pescara, dell’ Ato e della Montedison che hanno riversato nella zona circa 240 tonnellate di materiale tossico. Lo ‹‹smaltimento illegale e sistematico››, come era stato definito dagli inquirenti, ha portato a diversi reati per gli indagati quali, appunto, avvelenamento delle acque, disastro colposo, commercio di sostanze contraffatte e adulterate, delitti colposi contro la salute pubblica e truffa.
La priorità assoluta, ad oggi, è la messa in sicurezza della discarica per l’avvio della bonifica, inizio che sembra più vicino, date le parole pronunciate, a margine del Festival dell’Acqua a L’Aquila, dal ministro dell’Ambiente, Andrea Orlandi, ‹‹sono state trasferite finalmente al commissario le risorse››: si parla di 50 milioni di euro che saranno stanziati per bloccare l’inquinamento e mettere un freno alle condizioni della discarica.
Durante la giornata si era temuto il peggio, ossia l’abbandono del progetto poiché il ministro, che oggi doveva recarsi a Pescara, a causa del Consiglio dei Ministri è stato impossibilitato, tuttavia le sue parole sono chiare e intende, quindi, proseguire con la strada della bonifica, ‹‹Adesso l'importante è definire le priorità anche alla luce degli studi e delle analisi che evidenziano una preoccupante prosecuzione dell'attività inquinante nel fiume con conseguenze che sono arrivate a contaminare perfino il porto di Pescara. Bisogna definire gli interventi più urgenti per impedire che questo prosegua e, se anche le ulteriori verifiche confermeranno gli studi, l'azione più urgente sarà bloccare l'inquinamento››.
Erica Benedettelli
[immagine da media.ecoblog.it]
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