Emilia Romagna: nuove norme nel settore dell'edilizia per combattere la mafia
Cronaca Emilia Romagna

Emilia Romagna: nuove norme nel settore dell'edilizia per combattere la mafia

venerdì 26 novembre, 2010

BOLOGNA. - Mentre sui media fa record di ascolti il dibattito sull’infiltrazione della criminalità organizzata al nord e sui presunti legami con il mondo politico, l’ Emilia Romagna introduce una nuova normativa in materia edilizia proprio per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose negli appalti.[MORE]

L’Assemblea Legislativa Regionale, recependo i principi dettati dalla Commissione europea, martedì 23 novembre, ha approvato le “Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata”.

Oltre alla procedura di gara, la nuova normativa disciplina anche la fase di esecuzione dei lavori. ''Da oggi in Emilia Romagna non tuteliamo solo le pubbliche amministrazioni, ma anche il cittadino committente nella scelta delle imprese di cui avvalersi - spiega il relatore della legge Tiziano Alessandrini (Pd) - per la prima volta, inoltre, anche le piccole imprese potranno partecipare a grandi appalti, perchè le stazioni appaltanti dovranno scorporare i lotti e non ci saranno più solamente appalti giganteschi: un elemento che garantirà di eliminare una parte dei tanti subappalti che sono terreno fertile per le infiltrazione criminali''.

Alessandrini sottolinea, inoltre, l’importanza dell’introduzione "dell'obbligo di presentazione del certificato antimafia anche nel settore privato e l'istituzione di un albo volontario, la cosiddetta 'white-list', grazie al quale le imprese che avranno determinati requisiti verranno premiate con punteggi da spendere negli appalti e con una semplificazione degli adempimenti". Marco Monari, secondo relatore della norma, evidenzia come “il permesso di costruire venga sospeso, anche se si tratta di un'opera privata. I lavori non possono andare avanti se il committente non ha trasmesso all'ente competente una dichiarazione che attesta l'avvenuta verifica di tutte le precondizioni necessarie". Secondo Liana Barbati, capogruppo Idv, la parte più importante della nuova legge è l'acquisizione, da parte della Regione, di tutti i dati relativi al ciclo dell'appalto, quindi anche di subappalti e subcontraenti e agli investimenti pubblici, al fine di consentire la tracciabilità e la registrazione dei flussi finanziari, così da garantire la massima trasparenza sulla spesa pubblica".

Cristina Reggini - Redazione Emilia Romagna


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