Fo, Celentano, Moretti: i volti noti di questa campagna
Cronaca Lombardia

Fo, Celentano, Moretti: i volti noti di questa campagna

sabato 23 febbraio, 2013

MILANO, 23 FEBBRAIO 2013 - Sarà ricordata come la peggiore campagna degli ultimi anni: insulti, arringhe populiste, compravendita dei voti, pressioni e promesse irrealizzabili a gente disperata e avvilita da una crisi dalla quale quasi nessuno è uscito indenne; ma anche come la campagna dell'asso nella manica, del Big portato nelle piazze- nota bene: quasi sempre a sorpresa e all'insaputa degli organizzatori- a dare il proprio sostegno al candidato di turno.

Da Pozzetto onnipresente in Lombardia sui palchi pidiellini, a Elio e Le Storie Tese che appoggiano di buon grado Ambrosoli alle regionali, arrivando alle vere novità di questa settimana, che ha visto combattersi l'ultimo duello, quello decisivo: Celentano, Fo, Moretti.

Adriano Celentano, da anni portavoce del malumore della gente verso una classe politica troppo spesso inadeguata e dichiaratamente sensibile alle tematiche ambientaliste, nei giorni scorsi ha fatto sapere, senza mezzi termini, la sua vicinanza al Movimento Cinque Stelle. Prima la canzone, in cui strizza l'occhio a molti dei punti fondamentali del programma dei grillini, poi, ieri, l'articolo sul Fatto con la quale ha dissipato qualsiasi dubbio in merito alla sua posizione, dichiarando apertamente che il votare Grillo è l'unico modo per votare il cambiamento.

Altro grillino convinto pare essere Dario Fo, e non deve assolutamente dispiacere al comico genovese l'appoggio esterno di un premio Nobel di quel calibro, a maggior ragione se si tratta di una personalità da sempre schierata con la genialità della sua arte dalla parte dei meno forti, degli oppressi, degli inascoltati. Fo sale sul palco in piazza Duomo a Milano ed è ovazione. Incita, entusiasma, incoraggia. E come sempre ci riesce.

Infine Moretti, l'uomo che non solo distrusse l'immagine del Caimano, ma quella di una sinistra triste e incapace, immobile e incoerente. Ieri torna al primo amore e interviene all'Ambra Jovinelli per la chiusura della campagna di Bersani. È lì perché convinto che in queste elezioni così decisive, non si possa e non si debba esitare. "Destra e sinistra non sono per niente uguali", dice rivolgendosi con ogni probabilità ai disillusi di sinistra, quelli che preferiscono votare l'inesperienza piuttosto che dare un'altra possibilità al Pd. Chiude con una speranza "Lunedì festeggeremo la liberazione dopo 19 anni brutti e umilianti, in cui una sola persona ha tenuto in ostaggio 60 milioni di italiani". Amen.

Emmanuella Tubelli

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