Il cinema di Ozu all'Asilo a Napoli, si prosegue con "Tarda primavera"
NAPOLI, 24 GIUGNO 2014 - Prosegue la rassegna dedicata al regista giapponese Yasujiro Ozu (1903-1963) presso l'Asilo (Ex Asilo Filangieri) a Napoli. Mercoledì 19 giugno dalle 21.30 sarà la volta di Tarda primavera, uno dei film imprescindibili dell'autore, tra gli assoluti protagonisti della storia del cinema mondiale. [MORE]
Così viene profilata la rassegna dagli Organizzatori:
Il cinema di Ozu, sobrio, semplice, popolare e amatissimo da registi contemporanei quali Wenders – che lo definisce come “il paradiso” – e Antonioni, riesce ad imprimere sul grande schermo, attraversano le sue storie, la vita emotiva degli uomini e delle donne, senza per questo dimenticarsi di tracciare un affresco vivido e lungimirante della società giapponese di quegli anni e delle sue contraddizioni e trasformazioni.
L’opera di Ozu, composta da oltre 54 film scoperti in Occidente solo dopo la sua morte, si incentra su un solo grande tema, la famiglia, occasione e circostanza per narrare il confronto fra cultura arcaica e società moderna, fra vecchio e nuovo. Tracciando una linea invisibile tra banalità e assurdo, Ozu è autore di un cinema che parte dall’essere umano per tornare all’essere umano, un cinema dove personaggi, contenuti, sentimenti ed emozioni sono l’emblema dell’universalità.
Bruciare la vita alla velocità della luce: è questo che fa il cinema di Ozu, letteralmente lasciando trapelare dalle pieghe di un apparente quotidiano surplace, la mutazione entropica e implacabile che coinvolge e sconvolge ogni istante. Basta forse questo a rivelare come l’idea wendersiana del cinema di Ozu quale immagine del paradiso, nasconda essa stessa la traccia in grado di rovesciarla nel suo contrario, e indichi perciò quanto ogni film di Ozu sia piuttosto la radiografia di un infernale disfarsi del mondo, in cui ciò che potrebbe sembrare solo iniziale incrinatura, o primo segno di cedimento, mostri già in realtà il depositarsi dei segni di sedimento pulviscolare di un universo in permanente evaporazione.
L’ingresso in un epoca post-storica, rintracciato da Kojève nella formalità ritualizzata della società Giapponese, trova allora la sua forma visivamente pura nella smodata immobilità delle immagini di Ozu, forsennatamente attraversate dal decomporsi e ricomporsi della tessitura del quotidiano nel ritorno del suo eterno ripetersi.
Il nostro desiderio, nell’offrire questa rassegna alla città, è che il cinema di Yasujiro Ozu venga scoperto anche dalle generazioni nuove e non necessariamente cinefile
Il programma era stato inaugurato mercoledì 18 giugno con la proiezione del film Il gusto del sakè e proseguirà mercoledì 2 luglio e 9 luglio rispettivamente con L’autunno della famiglia Kohayagawa e Viaggio a Tokyo, per poi concludersi il 16 luglio con Tokyo-Ga, un illuminante documentario dedicato al regista giapponese dal noto cineasta tedesco Wim Wenders.
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