Ilva, confermato il sequestro, ma gli impianti non saranno spenti
Cronaca Puglia

Ilva, confermato il sequestro, ma gli impianti non saranno spenti

mercoledì 8 agosto, 2012

TARANTO, 8 AGOSTO 2012 – Gli impianti dell'area a caldo dell'Ilva restano sotto sequestro, ma il sequestro non sarà finalizzato allo spegnimento, bensì al loro risanamento. È quanto a stabilito il Tribunale del Riesame di Taranto, secondo il quale l'attività produttiva continuerà a non avere luogo, ma gli impianti resteranno comunque attivi affinché si provveda alla loro messa a norma.

Novità anche per gli otto dirigenti ed ex dirigenti dell'Ilva ai quali erano stati imposti gli arresti domiciliari a vario titolo per disastro ambientale doloso e colposo, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose e inquinamento atmosferico. Per gli ex presidenti Emilio e Nicola Riva e per l'ex direttore dello stabilimento, Luigi Capogrosso, il tribunale conferma gli arresti domiciliari. Rimessi invece in libertà i cinque capi area, Marco Andelmi, Angelo Cavallo, Ivan Dimaggio, Salvatore De Felice e Salvatore D'Alo'.[MORE]

Il Tribunale ha poi nominato Bruno Ferrante, attuale presidente, custode e amministratore delle aree e degli impianti sotto sequestro. Ferrante andrà quindi ad affiancare i tre ingegneri Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento che erano stati già nominati custodi giudiziari dal gip per provvedere allo spegnimento degli impianti. Con la nuova ordinanza del Riesame, i custodi non dovranno più provvedere allo spegnimento, ma dovranno occuparsi delle procedure tecniche necessarie affinché gli impianti vengano messi a norma. Secondo l'ordinanza del tribunale, infatti, i custodi dovranno garantire «la sicurezza degli impianti» utilizzandoli «in funzione della realizzazione di tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolo e della attuazione di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni inquinanti».

«Il segnale che io vedo nella decisione del Tribunale del Riesame – ha dichiarato il presidente dell'Ilva Ferrante in conferenza stampa – è un segnale molto netto e preciso nei confronti della società. Se la volontà fosse stata diversa, avrebbero scelto delle figure diverse, non il presidente della società come amministratore. Non ritengo di essere un commissario. Io oggi ho la responsabilità di essere presidente della società, e il tribunale ha ritenuto di affidarmi anche quest'onere di custode per la parte sequestrata». «Non si parla più di chiusura e di interruzione delle attività – ha aggiunto – si parla di utilizzo dell'impianto finalizzato alla messa in sicurezza e a dei provvedimenti relativi all'impatto ambientale»

Intanto la Camera dei Deputati potrebbe essere convocata già oggi per l'annuncio di un decreto legge con il quale si dovranno stanziare i finanziamenti per la bonifica e il risanamento del territorio. Il decreto sarà presentato alla Camera e assegnato alle commissioni competenti, ma il suo esame da parte del Parlamento slitterà con ogni probabilità ai primi giorni di settembre, dopo la pausa estiva.

 (foto Agi)

Serena Casu

 


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