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CAIRO, 11 AGOSTO 2014 – È stata accettata e, per il momento, sembra durare la tregua di 72 ore tra Israele e Palestina, proposta dall’Egitto e attiva dalle 23 di ieri, ora italiana. Intanto, è arrivata al Cairo la delegazione israeliana per i negoziati indiretti sul conflitto a Gaza e prenderà parte ai colloqui con i mediatori egiziani; nel frattempo, altri mediatori, stanno comunicando con la rappresentanza mista palestinese.
La tregua tra Israele e Palestina regge. Avviati i negoziati in Egitto
Sembra durare la tregua di 72 ore che sta permettendo i colloqui informali al Cairo, anche se Hamas aveva annunciato il lancio dei razzi in direzione Tel Aviv poco primo dell’avvio della tregua. Khaled Meshaal, leader di Hamas in esilio, ha spiegato che la funzionalità di questa tregua è nell’accesso garantito degli aiuti umanitari, ma che qualsiasi cessate il fuoco più lungo ‹‹sarà vincolato alla revoca dell’assedio nella Striscia di Gaza››. Intanto, Israele è pretende che i finanziamenti internazionali non finiscano nella mani di Hamas, ma che sia ripartiti fra le diverse organizzazioni che si occuperanno della ricostruzione.
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Hamas: "non ci sarà un'altra possibilità"
Questi negoziati rappresenterebbero l’ultima possibilità per i due popoli, che già lo scorso venerdì sono rientrati in Patria riprendendo immediatamente lo scontro a fuoco. Come già annunciato da Izzat al-Rishq, rappresentate della delegazione di Hamas, ‹‹se non sarà raggiunto un accordo entro 72 ore, Hamas abbandonerà i negoziati e non ci sarà un altro cessate il fuoco››; pertanto, il ministro degli esteri egiziano ha chiesto ad entrambe le parti di ‹‹sfruttare la tregua per raggiungere un ampio e durevole accordo››. Fino a ieri gli scontri sono continuati con la morte di altri 9 palestinesi e la distruzione della casa del sindaco di Gaza City, Nezar Hijazi.
Erica Benedettelli
[immagine da befan.it]
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