Inflazione zero a dicembre, +0,2%. Sale il debito pubblico
Economia Umbria

Inflazione zero a dicembre, +0,2%. Sale il debito pubblico

mercoledì 14 gennaio, 2015

ROMA, 14 GENNAIO 2015 – Confermando la stima provvisoria, l’Istat rende noto che il «tasso di inflazione medio annuo per il 2014 è pari a +0,2%, in rallentamento di un punto percentuale rispetto al 2013 (+1,2%)» - al minimo dal 1959.

In particolare, nell’ultimo mese dell’anno appena concluso, «l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, fa registrare una variazione nulla sia rispetto al mese precedente sia nei confronti di dicembre 2013 (il tasso tendenziale era +0,2% a novembre)».

«L’azzeramento dell’inflazione - si legge nella nota diffusa stamane - è da ascrivere in larga misura al netto accentuarsi del calo tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-8,0%, da -3,1% di novembre), dovuto all’ulteriore marcata diminuzione dei prezzi dei carburanti».

Debito pubblico in aumento

È in aumento invece il debito pubblico: la Banca d'Italia, nel Supplemento al Bollettino statistico sulla finanza pubblica, comunica che il debito delle Amministrazioni pubbliche a novembre è aumentato di 2,6 miliardi, arrivando a quota 2.160,1 miliardi.[MORE]

L’incremento, precisa la Banca d'Italia, riflette il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (5,4 miliardi), compensato parzialmente dalla diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro (3,2 miliardi): tuttavia, «in dicembre il debito dovrebbe essere fortemente diminuito per effetto dell'avanzo atteso nel saldo delle Amministrazioni pubbliche e per il calo delle disponibilità liquide del Tesoro».

Euro sotto 1,1750

Si segnala un ulteriore indebolimento dell’euro, che scivola a 1,1741 dollari, ai minimi da nove anni - dal dicembre 2005.
«Il rischio di una deflazione è ancora basso, ma maggiore di un anno fa», ha commentato il presidente della Bce Mario Draghi, in un’intervista rilasciata per Die Zeit. Per il presidente dell’Eurotower, l’obiettivo è riportare l’inflazione al 2%; a tal fine la Bce deve «mantenere i tassi bassi e lavorare a una politica monetaria espansiva che accompagni la crescita».

Domenico Carelli

(Foto: economiaweb.it)


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