Istat: Pil frena la caduta dopo due anni. Squinzi: «Non possiamo dire che siamo fuori dalla crisi»
Economia Lombardia

Istat: Pil frena la caduta dopo due anni. Squinzi: «Non possiamo dire che siamo fuori dalla crisi»

martedì 10 dicembre, 2013

MILANO, 10 DICEMBRE 2013 – Come evidenziano i dati diffusi dall’Istat, questa mattina, il Pil nel terzo trimestre 2013 ha registrato una variazione congiunturale nulla, interrompendo - in questo modo - la caduta iniziata nel terzo trimestre 2011, ovverosia due anni fa. Tuttavia, l’Istituto di Statistica avverte: «La fine della recessione non può ancora essere dichiarata", anche perché "non è compito dell'Istituto certificarlo».

A frenare l'entusiasmo, si aggiunge anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che – in riferimento ai dati odierni – ha dichiarato: «I dati Istat confermano le previsioni del nostro Centro studi. La discesa sembra attenuarsi, ma non possiamo dire che siamo fuori dalla crisi. Su base annuale siamo ancora sotto». [MORE]

DATI – In dettaglio, secondo l’Istat, nel terzo trimestre 2013 il Pil è rimasto stazionario riguardo al trimestre precedente, mentre si è contratto dell'1,8% su base annua. Migliorano, quindi, le stime precedenti: -0,1% il congiunturale e -1,9% il tendenziale. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna hanno registrato una flessione: -0,2% i consumi finali nazionali e -0,6% degli investimenti fissi lordi. Invece, aumentano le importazioni (+2,0%) e le esportazioni (+0,7%). Segno negativo per gli investimenti fissi lordi e per i consumi delle famiglie residenti (entrambi a -0,1 punti percentuali) e nullo per i consumi della Pubblica Amministrazione. Sotto il profilo settoriale - in termini congiunturali - il valore aggiunto ha registrato un andamento negativo nell'agricoltura (-1,6%), positivo nell'industria in senso stretto (0,2%) e variazioni nulle nelle costruzioni e nei servizi. Infine, sempre in termini tendenziali, il valore aggiunto si è contratto in tutti i comparti: nell'agricoltura dello 0,7%, nell'industria in senso stretto del 2,8%, nelle costruzioni del 5,5% e nei servizi dello 0,9%.

(Fonte: Istat. Foto: lanotiziagiornale.it)

Rosy Merola
 


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