La Camera vota a favore dell'arresto per Giancarlo Galan
Politica Veneto

La Camera vota a favore dell'arresto per Giancarlo Galan

martedì 22 luglio, 2014

ROMA-22 LUGLIO 2014 La Camera ha votato favorevole alla custodia cautelare in carcere per Giancarlo Galan, deputato di Forza Italia ed ex presidente della Regione Veneto coinvolto nello scandalo MOSE in un’inchiesta della Procura di Venezia. A favore del provvedimento restrittivo 395 voti. Contrari 138.[MORE] 

Favorevoli PD, Scelta Civica, M5S, SEL e Lega Nord. Lo scrutinio segreto non è servito ad evitare il carcere all’ex manager di Pubblitalia. E non è servita neppure la richiesta di rinvio del voto, promossa da Forza Italia e NCD. Il rinvio era dettato dal fatto che Galan non fosse presente in Aula, ma ricoverato in ospedale a Este. I legali di Galan hanno annunciato una richiesta per gli arresti domiciliari, mentre i colleghi deputati di Forza Italia hanno definito come barbarie il mancato rinvio del voto.
Mariano Rabino di Scelta Civica ha elogiato il lavoro fatto in Giunta per le autorizzazioni, dato che il materiale da esaminare e le memorie difensive erano vaste. Le accuse per Galan sono piuttosto gravi, cioè è accusato di aver ricevuto fondi illeciti per una somma di circa 800mila euro dal Consorzio Venezia Nuova. Con quei fondi, secondo l’accusa, Galan avrebbe ristrutturato una sua casa in Veneto. Nel dibattito in Aula si è escluso l’intento persecutorio, dando fondatezza all’inchiesta della Procura di Venezia.
Intanto,come detto, il collegio difensivo presenterà richiesta per gli arresti domiciliari, mentre dall’ospedale di Este arriva la conferma che il paziente Galan è in dimissione, ma lo stesso risulta ancora in ospedale.
I lavori in Aula sono iniziati con il rifiuto del rinvio del voto, con Forza Italia in prima linea. Contro il rinvio, si era schierato compatto il PD, insieme a SEL e M5S. Ignazio La Russa, presidente della giunta, aveva provato a mediare proponendo il rinvio di una settimana. Ma la presidente della Camera Laura Boldrini ha stoppato la proposta.
Se il PD non ha fatto tanto clamore con il suo sì al voto, il M5S ha tuonato contro la cricca del MOSE e la necessità di ripulire il sistema degli appalti delle grandi opere.
Le dichiarazioni dei parlamentari di Forza Italia sono state contro la sete di giustizialismo da parte dei partiti che hanno votato sì all’arresto, definita barbarie e picconate all’articolo 68 della Costituzione Italiana.


Giovanni Dimita


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