La Siria aderisce al trattato Onu contro le armi chimiche. Kerry: «Non basta»
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La Siria aderisce al trattato Onu contro le armi chimiche. Kerry: «Non basta»

venerdì 13 settembre, 2013

DAMASCO, 13 SETTEMBRE 2013-«Il presidente Bashar al Assad, capo di Stato della Repubblica araba siriana, ha firmato il decreto legge numero 61 datato 12 novembre 2013, col quale dichiara che la Siria approva l’adesione alla Convenzione che è divenuta esecutiva il 29 aprile 1997. La Missione permanente siriana ha richiesto al Segretario generale, nella sua veste di depositario della Convenzione stessa, in accordo con l’articolo 23, di depositare gli strumenti di accesso e di far circolare la richiesta di notifica agli Stati membri». E’ questo il testo della lettera con cui la Siria aderisce «Convenzione per il divieto di proliferazione, stoccaggio e uso delle armi chimiche e per la loro distruzione del 1993».

«La Siria», ha sottolineato Assad in un’intervista rilasciata da Rossiya 24, «sta mettendo le proprie armi chimiche sotto il controllo internazionale grazie alla Russia, la minaccia degli Stati Uniti non ha avuto peso nella nostra decisione». Assad ha tuttavia fissato dei paletti precisando che Damasco non consegnerà le proprie armi chimiche se gli Usa non smetteranno di minacciare un attacco contro il proprio territorio. «Quando vedremo che gli Stati Uniti tenere davvero alla stabilità dell'area smettendo di minacciarci e fermando le forniture ai terroristi, allora - ha spiegato Assad nel corso di un'intervista a un canale televisivo - potremo proseguire in questo percorso». «Le parole non bastano», si è affrettato a dichiarare il segretario di Stato Usa John Kerry nel corso di una conferenza stampa congiunta a Ginevra con Serghei Lavrov, ministro degli Esteri russo. «Usa e Russia sono d'accordo che nessuno dovrà mai più usare le armi chimiche», ha proseguito, evidenziando anche che una «soluzione politica sarebbe meglio di una soluzione militare».

Lavrov ha ribadito che la Russia e' «determinata a cercare un compromesso» per risolvere la crisi, la consegna delle armi chimiche da parte del regime siriano «rende inutile» ogni ipotesi di intervento militare, ha sottolineato il capo della diplomazia russa.

Sul campo, invece, si continua a combattere senza tregua. A Maalula, il piccolo centro cristiano in Siria, le truppe governative danno ancora la caccia ai gruppi di ribelli che domenica avevano occupato il villaggio. L'opposizione intanto ha denunciato un nuovo attacco «con gas velenoso» nella periferia di Damasco, di cui tuttavia non sarebbe chiara la natura.[MORE]

Davide Scaglione


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