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Milano, l'ordinanza antismog avvelena gli animi dei commercianti

Rosy Merola
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Milano, l'ordinanza antismog avvelena gli animi dei commercianti
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MILANO, 03 DICEMBRE 2011- Il problema dello smog, a Milano, sta avvelenando non soltanto l'aria. Infatti, a seguito dell'applicazione dell'ordinanza antismog, che obbliga a ridurre di un grado la temperatura e a tenere chiuse le porte dei negozi, le diffide giovedì dei vigili e le conseguenti multe agli esercenti che non si sono attenuti ad essa, ha fatto scoppiare la guerra tra la giunta Pisapia e i commercianti. [MORE]

Così come avevano avvisato, i vigili hanno fatto controlli a tappeto nelle vie dello shopping milanese, con circa 250 controlli in corso Vittorio Emanuele, in corso Buenos Aires, in via Dante e in Via Torino, nella sola giornata di eri e proseguirà lunedì e martedì, ultimi due giorni di ordinanza. Dai suddetti controlli sono scattare 45 multe da 50 euro. Ovviamente, gli esercenti non ci stanno ed hanno già annunciato ricorsi al Tar. Sostiene Renato Borghi (Federmoda), "Cosa c’entrano i negozianti con il problema dell’inquinamento? Ci sono botteghe che non hanno le porte, multarle perché non le chiudono è assurdo.

Faremo ricorso". Continua Federmoda, "Modalità odiosa e demagogica. Questa giunta ha un atteggiamento demagogico. Vogliono dimostrare di essere "sul pezzo". E allora si accaniscono sui nemici del popolo, i commercianti. Ma la smettano di prendere in giro la gente".

Come si legge nel telegramma a firma Carlo Sangalli e Renato Borghi (Confcommercio) al sindaco Pisapia e all'assessore Franco d'Alfonso, "Norma di impossibile assolvimento. Informati azione sanzionatoria (...), evidenziamo interpretazione norma distorta e impossibile assolvimento. Anche in relazione drammatico momento per il settore invitiamo amministrazione a soprassedere e individuare tavolo confronto". Il presidente di Ascobaires Gabriel Meghnagi, afferma," Ci stanno massacrando, ci vogliono costringere a chiudere".

Aggiunge Luigi Ferrario, del coordinamento vie dello shopping, "L'Unione del Commercio con Giorgio Montingelli ci darà assistenza legale. Chiederemo i danni. Con le porte chiuse non entra nessuno". Alfredo Zini, vicepresidente vicario di Epam, l'associazione degli esercizi pubblici, evidenzia, "Molti negozi non hanno il riscaldamento. Le multe non hanno senso". Uno dei commercianti storici di corso Buenos Aires, Roberto Balsamo, dichiara, "Ognuno ci metta la buona volontà, ma i vigili ci mettano il buon senso, le porte non si montano un giorno con l'altro".

La replica alle suddette prese di posizioni da parte dell''assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, "I commercianti sapevano che saremmo intervenuti. Quando c'è di mezzo la salute dei cittadini, è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità". Sulla stessa lunghezza d'onda, una lettera bipartisan degli assessori all'Ambiente di Milano e Provincia, Pierfrancesco Maran e Cristina Stancari, "Per trovare una soluzione all'inquinamento atmosferico è necessario che si lavori tutti insieme. Tra l'altro, questo provvedimento permette ai negozianti di risparmiare sul riscaldamento, con un vantaggio anche economico. Siamo convinti che solo un lavoro sinergico ci porterà a miglioramenti strutturali importanti, nell'ottica di conseguire un miglioramento della qualità della vita di tutti".

Comunque sia, è da evidenziare che, dopo martedì tutto tornerà alla normalità e ciò proseguirà fino a Natale. Infatti, sembra che fino ad allora non ci saranno ulteriori limitazioni né a Milano né in provincia, e forse anche dopo, dato che a partire dal 16 gennaio entrerà in vigore Area C, il ticket di ingresso nella Cerchia dei Bastioni per tutti.

Tuttavia, come specifica l'asessore provinciale all’Ambiente, Cristina Stancari, "I dati sono ancora sopra la soglia, ma nei Comuni che hanno aderito al provvedimento i Pm10 è sceso, anche se di poco, il metodo e le strategie messe in campo stanno funzionando, vediamo martedì quali saranno i risultati". L'inquinamento, purtroppo, non è l'unica preoccupazione. Infatti, ad esso si aggiunge anche quello concernente il trasporto pubblico locale.

Come ha evidenziato l’assessore ai regionale Trasporti, Raffaele Cattaneo, "La Lombardia potrebbe subire tagli per 266 milioni di euro, di cui 211 sui treni e 55 sul trasporto pubblico locale. Siamo molto preoccupati. È evidente che un indebolimento del sistema del trasporto pubblico rende più difficile la lotta allo smog".

(Fonti: Corriere della Sera, La Repubblica)

Rosy Merola


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Scritto da Rosy Merola

Giornalista di InfoOggi

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