Ndrangheta: traffico armi e droga, 9 fermi nel Reggino
Cronaca Calabria

Ndrangheta: traffico armi e droga, 9 fermi nel Reggino

giovedì 22 settembre, 2016

REGGIO CALABRIA, 22 SETTEMBRE 2016 - Traffico di armi e droga; estorsione, ricettazione e furto. Questi i reati di cui sono accusate, a vario titolo, 9 persone nei cui confronti la procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha emesso altrettanti decreti di fermo, eseguiti stamane dalla squadra mobile della citta' calabrese dello Stretto e dagli agenti del commissariato di Polizia di Palmi (Rc).

I reati contestati sono aggravati dall'accusa di aver agevolato alcune cosche della 'ndrangheta operanti nella piana di Gioia Tauro. Nel mirino degli inquirenti, in particolare, il clan Santaiti di Seminara (Rc), attivo nei settori del traffico di droga e armi, delle estorsioni e del furto di legname. L'operazione, eseguita questa mattina, e' stata denominata in codice "Grifone". Fra gli episodi contestati, il traffico di armi da guerra, fra cui fucili "Kalashnikov"  [MORE]

I nove fermati sono C.S., 34enne nato a Palmi; D.V. S.S. 57enne nato a Seminara; M.S., 40enne, nato a Palmi; S.A.S., 44enne, nato a Seminara; V.M.S., 25enne, nato a Palmi; A.B., 25enne nato a Reggio Calabria; A.C., 45enne, nata a Taurianova; S.M., 40enne nato a Taurianova; G.Z., 50enne nato a Polistena. Sono attivamente ricercati altri 5 indagati, fra cui uno straniero da tempo allontanatosi dal territorio nazionale. 

Il provvedimento di fermo - emesso in via d'urgenza per il pericolo di fuga dei destinatari - e' stato emesso al termine di una complessa indagine condotta dai poliziotti della Squadra Mobile di Reggio Calabria, diretta dal primo dirigente Francesco Ratta', e del Commissariato di Palmi, diretto dal commissario capo Francesco Muraca, finalizzata a disarticolare un gruppo criminale di 'ndrangheta facente capo alla cosca Santaiti di Seminara, operante nei settori del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, del traffico di armi, delle estorsioni e del furto di notevoli quantita' di legname.

Le indagini avrebbero consentito di documentare numerosi episodi di detenzione, porto e cessione di armi, anche da guerra, tra le quali alcuni fucili Kalashnikov, nonche' molteplici episodi di traffico di cocaina e produzione di marijuana. Ad alcuni indagati vengono contestate anche alcune estorsioni, nonche' episodi di furti di centinaia di quintali di legname dal taglio di alberi secolari di ulivo. Ad altri indagati invece viene contestato il reato di ricettazione di automezzi di provenienza furtiva.

Secondo gli inquirenti nel contesto delle indagini assumono particolare rilievo i fratelli S. - S. A., D.V. S. e M., figli del defunto patriarca Carmelo, nonche' il nipote omonimo di quest'ultimo, di 34 anni , e VM, di 25, figli rispettivamente di S.R., di 56 anni, e C.D., di 62, attualmente detenuto. 

Fra i fermati figura anche A.G. B., figlio di Giovanni (48 anni), attualmente detenuto, il quale, in virtu' delle sue precedenti condanne per associazione mafiosa, omicidio aggravato, estorsione e detenzione illegale di armi e munizioni in concorso, e' ritenuto un elemento di spicco della potente cosca di 'ndrangheta denominata Imerti-Condello, operante nella zona nord della citta' di Reggio Calabria.

Altro personaggio che secondo l'accusa sarebbe di indiscusso spessore criminale, e che sarebbe coinvolto assieme ai fratelli M.S. e S.S. nello spaccio di droga - e' S.M. di 40 anni, nipote dell'ex boss pentito Saverio Mammoliti , 74 anni, detto don Saro, capobastone dell'omonima cosca mafiosa. Dalle indagini e' emerso che alcune armi in possesso degli indagati erano state utilizzate per commettere alcuni omicidi (con riferimento a un'arma, uno degli indagati chiede al suo interlocutore: "ma glielo hai detto che ha fatto qualche omicidio?"). 

Nell'ambito della stessa operazione, in esecuzione di un decreto emesso d'urgenza dalla stessa Dda di Reggio Calabria, sono stati sequestrati un'autovettura Mercedes classe A e un terreno a Seminara. L'immobile sarebbe stato utilizzato da base d'appoggio per lo stoccaggio della droga e la consumazione dei delitti di furto del legnane, mentre l'autoveicolo sarebbe stato utilizzato per gli spostamenti funzionali ai traffici di droga. (Agi) 


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