Nomine Ue: ancora nessuna intesa. Vertice rimandato al 30 agosto
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Nomine Ue: ancora nessuna intesa. Vertice rimandato al 30 agosto

giovedì 17 luglio, 2014

 BRUXESELLES, 17 LUGLIO 2014 – Nessun'intesa sulle nomine al vertice di ieri a Bruxselles, che era stato designato per sceglier l’Alto Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza. Le voci che giravano intorno al nome di Federica Mogherini sono risultate vere, ma il Ministro italiano, almeno in questo primo incontro, non ha avuto il consenso di tutti. D’altronde la cancelliera tedesca, Angela Merkel, prima dell’inizio del summit aveva lasciato intendere che quello di ieri sarebbe stato solo un primo incontro dedicato alla discussione. A rendere l’impresa ardua è il dover riuscire a mantenere una serie di equilibri: geografici, politici e di genere. Ma il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, rimane fiducioso su questo: “È un po' triste, ma certamente non drammatico. Sono decisioni che richiedono tempo. Sono certo che una decisione verrà presa il 30 agosto”, data in cui è stato fissato il prossimo summit.

Le opposizioni al Ministro Mogherini vengono da una decina dei 28 leader chiamati a questo compito. Da una parte ci sono quelli dell’est che non approvano la sua candidatura perché la considerano filorussa, dall’altro lato i britannici e irlandesi pensano sia troppo giovane e inesperta. Eman Brok sostiene che si abbia bisogno di persone con più competenze, come potrebbe essere la bulgara Georgieva, la francese Guigou o il polacco Sikorski.

Non è d’accordo con queste posizioni Martin Schulz, esponente della Spd, che invece ha dichiarato: “Ha molte chance. Penso potrebbe essere una eccellente candidata”. “Mi hanno molto stupito le critiche - ha continuato - ieri dicevano che era troppo giovane, io la conosco da anni: ha una buona esperienza sui temi internazionali ed è il ministro degli Esteri di un grande Paese industrializzato”. Pieno appoggio per la Mogherini viene anche dal presidente francese Hollande.[MORE]

La nomina dell’Alto Rappresentante non è l’unico compito che l'establishment comunitario dovrà affrontare in questi mesi. Ci sarà da rinnovare anche gli altri 26 membri della Commissione e di scegliere i nuovi presidenti del Consiglio europeo e dell'Eurogruppo. Per quanto riguarda il nuovo Presidente del Consiglio, al vertice di ieri sono circolate voci su Enrico Letta, che sarebbe appoggiato dall’uscente Van Rompuy, voci che però non sono confermate da tutti.

“Non ho visto opposizioni a Federica Mogherini non c'è stato nessun tipo di messaggio negativo sull'ipotesi della sua candidatura. L'obiettivo dell'Italia non è avere una poltrona: l'abbiamo detto fin dall'inizio. Noi siamo aperti a tutte le soluzioni anche rispetto a temi italiani. Se c'è un nome italiano, oggi ho sentito quelli di Enrico Letta e Mario Monti, noi siamo disponibilissimi da tutti i punti di vista a qualsiasi soluzione”. Questa la posizione del premier italiano Matteo Renzi sui temi affrontati al summit, che però non ha risparmiato neanche le critiche: Il vertice “avrebbe potuto essere un po' più incisivo se la riunione fosse stata organizzata meglio”, ma “siamo venuti tutti a Bruxelles per sentirci dire dal presidente Van Rompuy che l'accordo non c'era”.

Il Consiglio infatti è terminato con una situazione di stallo, niente è stato deciso. Forse dopo le vacanze ci saranno idee più chiare e il prossimo summit potrebbe essere più proficuo. Il Consiglio di ieri ha però preso decisioni su un altro versante: l’inasprimento delle sanzioni contro la Russia, per le ingerenze nelle vita politica ucraina. Verranno sospesi gli aiuti della Banca europea degli investimenti e possibilmente anche della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

Michela Franzone


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