Obama, 114 milioni di dollari per la corsa alle presidenziali
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Obama, 114 milioni di dollari per la corsa alle presidenziali

lunedì 10 settembre, 2012

WASHINGTON, 10 SETTEMBRE 2012- Il 6 novembre si avvicina, e i toni si scaldano, dall'altra parte dell'Oceano; le faraoniche campagne elettorali di Barack Obama e Mitt Romney conquistano gli sguardi di tutto il Paese, elettori in primis, che mai nella storia avevano messo mano al portafoglio in maniera così significativa per sostenere il candidato preferito.


In agosto, tra i democratici, si sono raccolti oltre 114 milioni di dollari, con 317.000 donatori, che hanno ne hanno versati in media 250; si ferma a 111 milioni, invece, il bollettino dei Repubblicani, che guardano sempre più preoccupati all'ascesa di un avversario che, da Presidente in crisi di consensi, si è trasformato in una macchina da guerra capace di conquistare le simpatie degli indecisi.[MORE]


E' l'ex governatore del Massachussets in persona ad ammettere di trovarsi in serie difficoltà, dichiarando candidamente che "se continua così, non si può che perdere"; non solo perchè Obama aggiunge ogni giorno al suo carnet un nuovo personaggio famoso pronto a garantirgli ufficialmente appoggio, ma anche perchè l'impennata democratica nei sondaggi arriva proprio mentre si rendono noti al Paese deludenti dati economici, sulla crisi e l'occupazione.


Insomma, mentre i cosiddetti "swing state" (gli stati storicamente "indecisi") si schierano con il Presidente uscente, tra i vertici del Grand Old Party serpeggia il nervosismo, alimentato dalla paura di una sconfitta che sembra imminente.


Sarà per questo che, ancora in corsa, Romney si gioca la carta di un clamoroso voltabandiera, e di quell'Obamacare che voleva eliminare come primo atto di governo, dice di poter salvare numerosi capitoli. Accanto a un noto predicatore evangelico della Virginia, accusa l'attuale amministrazione statunitense di voler togliere dalle banconote la frase "in God we trust", affermazione prontamente smentita dagli uomini di Obama e dal Presidente stesso, che gridano alla caduta di stile da parte dello sfidante.
Dalla Florida, intanto, il candidato democratico ricorda che i tagli del deficit auspicati dal programma dei Repubblicani ricadrebbero sulle spalle della classe povera, per alleggerire la pressione fiscale sui più benestanti; ci crede, l'elettorato.


E mentre Obama lascia il Sunshine State per tornare a Washington dopo un'intensa tournée, la vittoria per il Partito Democratico sembra un traguardo sempre più vicino.

(immagine da: www.cnn.com)

Simona Peluso


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