Occhio bionico: verso la visione artificiale
Scienza & Tecnologia Toscana

Occhio bionico: verso la visione artificiale

venerdì 18 febbraio, 2011

PISA, 18 FEBBRAIO 2011- Si chiama visione artificiale: è quella che viene prodotta da un occhio che, per vedere, non ha bisogno della sua retina naturale. E’ la nuova rivoluzione nel campo medico.

I 34 pazienti completamente ciechi a cui sono state impiantate le retine artificiali sono in grado ora di definire macchie scure, luci particolarmente intense, ombre e alcune immagini sfocate. Un passo avanti verso l’autonomia. [MORE]

Per adesso però, spiega Stanislao Rizzo, direttore del Dipartimento di Chirurgia oculistica dell’ospedale Sant’Anna di Pisa: " Il marchingegno funziona solo se il nervo ottico è integro; per questo la retina al momento viene sperimentata solo su malati di retinite pigmentosa, una malattia genetica che causa la degenerazione del tessuto retinico fino alla cecità, ma che non danneggia il nervo ottico. Il risultato – continua Rizzo – è soddisfacente e in linea con le attese dei primi pazienti ".

L’innovativa retina artificiale già approvata si chiama Argus II: prodotta dalla californiana Second Sight, è costituita da una micro telecamera impiantata su un paio di occhiali che trasmette wirless le immagini captate a un microchip posto sopra la zona centrale della retina. Le immagini ricevute vengono dunque trasformate in segnali elettrici trasferiti al nervo ottico tramite 60 elettrodi. Il nervo invia a sua volta i segnali alle zone del cervello deputate all’elaborazione degli stimoli visivi.

In Italia per ora, l’unico ospedale ad effettuare questo tipo di impianto sarà il Sant’Anna di Pisa dove, già dalle prossime settimane si inizierà la sperimentazione.

Roberta Lamaddalena


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