Pdl che succede? Alfano rinuncia al vertice, Berlusconi non va da Vespa../1
Politica Lombardia

Pdl che succede? Alfano rinuncia al vertice, Berlusconi non va da Vespa../1

mercoledì 7 marzo, 2012

MILANO, 7 Marzo 2012 – Dovevano succederne talmente tante oggi, da riempire i telegiornali di stasera e i quotidiani di domattina. E invece…Intorno a mezzogiorno, invece, la giornata prende la piega che non ci si aspettava:  Angelino Alfano, segretario del Pdl, dichiara così al Tg5: «Non andrò al vertice organizzato da Monti con Bersani e Casini perché mi pare di capire  si voglia parlare di Rai e giustizia e non della situazione dell'economia. Se lì mi devo incontrare per soddisfare sete di poltrone Rai o per far avvicinare Bersani con Vendola e Di Pietro sui temi della giustizia, sarebbe solo un teatrino della politica a cui mi sottraggo». [MORE]

La decisione sarà sicuramente costata parecchio all’ex ministro della Giustizia che già ieri si era dovuto fare avanti nell’affermare la fine dell’alleanza del suo partito con la Lega Nord. Nel giro di ventiquattro ore, insomma, due decisioni forti, due prese di posizione molte nette che hanno generato un polverone di polemiche notevole e che stanno probabilmente creato nei malumori all’interno dell’ex maggioranza parlamentare.
Si stacca dagli storici alleati, li attacca sotto alcuni punti di vista; poi sembra smentire Berlusconi sull’appoggio a Monti non andando a questo meeting accampando delle scuse. A Facebook, poco prima, aveva affidato il proprio malcontento con queste parole: «A leggere i giornali pare che stasera con Monti si parlerà solo di Giustizia e Rai..., e pensare che credevamo che le priorità del Paese fossero l'economia, lo sviluppo, la crescita. Forse ci eravamo sbagliati. Ovviamente noi parleremo di economia, riforma fiscale e anche sulla giustizia, se proprio la ritengono "missione centrale" del Governo, arriveremo con le nostre proposte».

È qui che sorge il quesito principale della giornata: perché Alfano si è impuntato su questo e ha rifiutato una possibilità di dialogo che, come diceva, poteva essere utile per la crescita del paese? Non doveva essere un’occasione per parlare di lavoro, fondi finanziari, diritti? Sì certo, si sarebbe parlato anche di argomenti inutili per la maggior parte degli italiani come la riforma della governante dell’azienda pubblica radio-tv, ma non si poteva accettare questo compromesso nella speranza, magari illusoria, di un riscontro positivo da parte del Governo? Non si poteva rinunciare alle polemiche per una buona volta? Il popolo dei conservatori è in subbuglio e teme una grande sconfitta nelle prossime amministrative visto che mancheranno i voti della lega.

Immediata la reazione del segretario del Pd, Pierluigi Bersani, che ha definito «Incredibile» l'atteggiamento di Alfano. «All'ordine del giorno dell'incontro, come potrebbe confermare anche lo stesso Monti, non c'erano solo Rai e giustizia», ha aggiunto il segretario del Pd.
Un’assenza polemica, ma che non farà mancare l’appoggio al governo, ha cercato di assicurare Alfano: «No, il pasticcio di oggi non è responsabilità di Monti, che domani avrà la nostra fiducia alla Camera dove ci sarà una votazione. Da questo punto di vista non verrà meno la fiducia al governo».
Sono diverse le questioni che Monti dovrebbe affrontare con la sua maggioranza, a partire probabilmente dalla riforma del mercato del lavoro, dopo che il governo - che punta a vararla entro il mese - ha per il momento rinviato la discussione con le parti sociali in attesa di trovare fondi certi per finanziare i nuovi ammortizzatori sociali. Sul tavolo anche la vicenda della Rai, il cui Consiglio d’amministrazione scade ufficialmente a fine mese. Pd e Terzo polo premono per una riforma della governance dell'azienda pubblica radio-tv - come del resto ha detto già anche Monti nelle settimane scorse - mentre il Pdl (che in Rai resta saldamente alleato con la Lega Nord) vorrebbe semplicemente rinnovare i vertici con la legge attuale. Altro dossier aperto, quello dell'assegnazione delle frequenze tv, attualmente congelato dal governo e che trova su posizioni diverse Pd e centristi rispetto al partito di Silvio Berlusconi. Non è un caso, in questo caso, la visita a Monti del presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, mercoledì mattina. Infine, due argomenti caldi per la giustizia, come il ddl anti-corruzione - all'esame del parlamento da anni, e che il Pd vorrebbe cambiare - e la responsabilità civile dei magistrati, che vede il governo contrario all'attuale formulazione.

Ma poi Berlusconi rinuncia a Porta e Porta e sorgono altri interrogativi. Qui l'approfondimento.

Stefano Villa


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