Pisa: Afterhours e Giovanni Lindo Ferretti chiudono la 29ma edizione del Metarock
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Pisa: Afterhours e Giovanni Lindo Ferretti chiudono la 29ma edizione del Metarock

lunedì 8 settembre, 2014

 PISA, 08 SETTEMBRE 2014 - Straordinaria chiusura per la 29ma edizione del Quality POPular Festival Metarock. Nella serata di ieri domenica 7 settembre si sono esibiti sul palco Afterhours e Giovanni Lindo Ferretti. [MORE]

La band milanese ha sfoggiato tutta la propria carica e carisma dei tempi migliori, con un’esibizione spettacolare. Un concerto con una scaletta ricchissima, che ha visto protagonista la versione remastered dello storico – e forse più famoso – album “Hai paura del buio?” (disco che dà anche il nome al tour 2014), esattamente 17 anni dopo la sua prima uscita. L’energia di Agnelli e soci è sempre straripante, e dopo aver rispolverato “pezzoni” quali “Male di miele”, “Voglio una pelle splendida”, “Veleno”, nell’encore finale gli Afterhours ci regalano emozioni con altri loro successi apprezzatissimi dal pubblico come "Non è per sempre",“Ballata per la mia piccola iena”, “La sottile linea bianca”, la sempre emozionantissima “Quello che non c’è” e la chiusura d’obbligo con “Bye Bye Bombay”. La formazione a tre chitarre (Agnelli, Prette, Iriondo), l’esplosivo violino di Rodrigo D’Erasmo, le sonorità grezze degli inizi diventano una bomba ad orologeria sul palco del Metarock. C’è poco spazio per chiacchiere, ringraziamenti, la band si mostra come sempre nuda, vestita solo della sua musica che da decenni è protagonista del panorama rock indipendente italiano.

La serata si conclude con una partecipazione d’eccezione, Giovanni Lindo Ferretti (ex leader di CCCP, CSI, PGR) che porta in scena il suo ultimo lavoro “Partitura per voce cavalli incudine, con mantice e bordone”. Il fossato del Parco della Cittadella si trasforma in un’arena con sette destrieri guidati da due cavalieri (Marcello Ugoletti, Cinzia Pellegri), la presenza di Paolo Simonazzi, signore della musica antica - Ghironda mandoloncello organetto e zampogna, Stefano Falaschi, signore del ferro e del fuoco. Lo spettacolo originalissimo vede il racconto cantato e recitato della storia dell’interazione tra uomo e cavallo attraverso i tempi. Ecco il commento dello stesso Ferretti : «Un teatro di uomini e cavalli è il restauro di un’opera d’arte che noi oggi custodiamo offrendola al futuro. Il restauro è difficile, c’è polvere e sporcizia ad oscurare ciò che brilla e muffe organiche imbiancano ombre da salvaguardare. L’immagine è composita: muta variando il punto d’osservazione. E’ stratificata». All’interno della pièce trovano spazio le emozionanti rivisitazioni di Maremma Amara, più due pezzi storici scritti da Ferretti per i CCCP “Amandoti” e “Annarella”. Dalle dissacranti musicalità del punk anni ’80 la nuova veste mistica di Ferretti riecheggia con il Te Deum e numerosi altri riferimenti alla sua fede cattolica scoperta o ri-scoperta da poco.
Hanno aperto la serata i pisani Miriam Mellerin.

Tutto sommato un’altra edizione del Metarock riuscita, nonostante problemi di budget, ridimensionamento del numero di artisti head-liner e di serate complessive. Sicuramente aver rischiato nell’ultima sera proponendo oltre agli amatissimi Afterhours, un’ esibizione così raffinata e particolare come quella di Ferretti ha pagato e potrebbe essere una spinta –si auspica- per gli organizzatori dell’Associazione Metarock per rinvigorire nuovamente le scalette delle prossime edizioni.

Ilenia Galluccio

photo by www.lanazione.it


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