Pontida, una Lega divisa. Contestati Maroni e Tosi
Politica Lombardia

Pontida, una Lega divisa. Contestati Maroni e Tosi

mercoledì 10 aprile, 2013

PONTIDA, 10 APRILE 2013- Il raduno leghista di domenica a Pontida, storica roccaforte del partito di Umberto Bossi, ha messo in piazza umori che si cercava di nascondere. Si aggiudicano il primo premio per le contestazioni ricevute Roberto Maroni e Flavio Tosi.[MORE]

La tensione tra bossiani e maroniani è esplosa tra i fedelissimi delle due fazioni interne. Insulti e fischi non sono stati risparmiati. A cercare di ripristinare la situazione è stato Bossi, che chiede ai leghisti un atto di fede: “Non ho fatto la Lega per distruggerla. Semmai serve migliorarla. Tenetevi la mano come fratelli, restiamo uniti”. Poi prosegue sottolineando il suo disaccordo con Maroni “quando dice che ce ne stiamo al nord e ce ne freghiamo di Roma. Noi dobbiamo combattere su tutti i fronti, anche a Roma”. Maroni, segretario federale della Lega Nord, controbatte: “Se serve faremo guerra a Roma e al governo”. Nelle mani tiene alcune buste contenenti “i diamanti di Belsito”, le mostra al pubblico e ricorda lo scandalo che lo scorso anno ha travolto il Carroccio e il suo ex tesoriere. “I veri diamanti sono i militanti” sentenzia Maroni dal palco, facendo il gesto di gettare i diamanti verso gli astanti. “Valgono 10mila euro l’uno e li voglio dare alle sezioni. Li consegnerò ai militanti che si sono impegnati, che si sono rimboccati le maniche e che tengono alto l’onore della Lega”.
Sulle contestazioni ricevute si è espresso il sindaco di Verona Flavio Tosi, maroniano fin dal primo giorno dello scandalo sulla Lega. “De minimis non curat praetor”, “Il pretore non si occupa d cose di poco conto”. Non dà peso ai fischi ricevuti ma anzi, considera la giornata di domenica come “positiva”, “soprattutto per il lancio del progetto di macroregione: si sono specificati i meccanismi, le competenze, l’atteggiamento da tenere con lo Stato centrale. È da qui che la battaglia della Lega riparte”. Verona era presente a Pontida con dieci pullman e un buon numero di cittadini. Il segretario provinciale, Paolo Paternoster, ha commentato i fischi al sindaco scaligero minimizzando. “Dove eravamo noi non si è sentito nulla, aver saputo poi che c’erano stati fischi è stato un fulmine a ciel sereno”. Anche il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro ha detto: “ I fischi a Pontida nei confronti di Flavio Tosi sono manifestazioni organizzate che lasciano il tempo che trovano”.
Umberto Bossi la vede diversamente. “ In Veneto per forza dobbiamo fare il congresso. Non c’è una sola provincia che stia in piedi da sola. Le province sono tutte commissariate in Veneto.” E aggiunge di aver visto “fascisti che picchiavano anche le donne” domenica a Pontida. “ Secondo me venivano da Verona”.

Federica Sterza

 

Foto www.rainews24.it
 


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