

Ritrovata il piccolo angelo Sofia: ecco la dinamica del rapimento e il lieto fine grazie alla Polizia
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Ecco un esempio della dinamica del rapimento:
La donna si è presentata nella stanza della madre fingendosi un’infermiera, con il volto coperto da una mascherina e i capelli raccolti in treccine. Ha chiesto di portare Sofia per una visita pediatrica e, con la complicità di un uomo, l’ha portata via dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza. Grazie alle telecamere di sorveglianza e all’immediata azione delle forze dell’ordine, l’auto con i rapitori è stata bloccata nei pressi di Castrolibero.
La piccola è stata riportata sana e salva ai genitori, chiudendo con sollievo una vicenda angosciante.
Una storia di angoscia e speranza si conclude con il ritrovamento della neonata sequestrata. La coppia responsabile del gesto è stata fermata dalla Polizia.
Una giornata di paura e tensione si è finalmente conclusa con il ritrovamento di Sofia, una neonata di appena un giorno, rapita dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza. La piccola era in auto con una coppia, una donna di 51 anni e un uomo di 43, fermati dalla Squadra mobile nei pressi di Castrolibero. La bambina è ora al sicuro, mentre gli investigatori cercano di chiarire il movente del gesto.
La dinamica del rapimento
Il sequestro è avvenuto intorno alle 18:30, quando una donna, fingendosi puericultrice, è entrata nella stanza della mamma di Sofia. Con una mascherina sul volto e i capelli raccolti in treccine, ha dichiarato di dover portare la piccola per una visita pediatrica. Pochi minuti dopo, con la complicità di un uomo, ha lasciato la clinica con la neonata in braccio.
L’allarme è scattato quando la madre, una casalinga di 27 anni, e la suocera, preoccupate dal mancato ritorno della bambina, hanno chiesto spiegazioni. Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, la Polizia ha ricostruito i movimenti della coppia e avviato le ricerche.
Il ritrovamento e il sollievo
La svolta è arrivata con un posto di blocco nei pressi di Castrolibero. L’auto con la neonata è stata intercettata e fermata. Un agente ha preso in braccio Sofia, chiamando immediatamente i genitori per rassicurarli. La piccola, visibilmente in buone condizioni, è stata portata prima alla clinica e poi all’ospedale per controlli di routine.
All’arrivo dell’ambulanza alla clinica, una folla commossa ha accolto la piccola con applausi e cori. Un poliziotto, con Sofia tra le braccia, ha attraversato la folla per riportarla alla sua famiglia.
Il profilo dei sequestratori
I due fermati sono marito e moglie. Lei, originaria di Cosenza, avrebbe simulato una gravidanza per nove mesi, condividendo persino post sui social in cui annunciava la nascita di un figlio. L’uomo, un cittadino senegalese di 43 anni, avrebbe collaborato nel piano. Al momento del ritrovamento, Sofia era vestita da maschietto, un dettaglio che rafforza l’ipotesi di una macabra messa in scena per giustificare la presenza di un neonato.
Le dichiarazioni della clinica
Saverio Greco, responsabile della clinica Sacro Cuore, ha espresso gratitudine verso le forze dell’ordine per la rapidità dell’intervento:
"Quanto accaduto ci farà ripensare alle misure di ingresso. La donna è entrata durante l’orario di visita, e purtroppo non chiediamo i documenti a chi accede. Le telecamere sono state fondamentali per individuare i responsabili."
Un sospiro di sollievo per la famiglia
I genitori di Sofia, una coppia normale e benvoluta nella comunità, stanno ora cercando di lasciarsi alle spalle il trauma. La vicenda ha scosso profondamente non solo la famiglia, ma anche l’intera città di Cosenza, unita nella gioia per il ritrovamento della bambina.
Mentre la Polizia prosegue le indagini per chiarire ogni dettaglio, una cosa è certa: la piccola Sofia è tornata tra le braccia amorevoli dei suoi genitori, ponendo fine a un incubo che ha tenuto tutti col fiato sospeso.