Seu, salgano a sedici i casi di infezione da tossina di Escherichia coli
Cronaca Puglia

Seu, salgano a sedici i casi di infezione da tossina di Escherichia coli

mercoledì 21 agosto, 2013

BARI, 21 AGOSTO 2013 - E' salito a sedici il numero delle persone colpite in Puglia dalla Sindrome emolitico uremica (Seu). Di queste, 15 sono bambini. L’ultimo caso, in ordine di tempo, riguarda una bambina di soli 11 mesi di Calimera, in provincia di Lecce. Prima di lei, a distanza di neanche 24 ore, è toccato ad un quindicenne di Brindisi. Salgono a 16 i casi di sindrome emolitico uremica registrati in Puglia nel giro di due mesi.

A provocare tale infezione intestinale, Seu, è una tossina infiammatoria, verocitotossina, prodotta da Escherichia coli, un batterio che è normalmente presente nell'intestino umano e animale e che in condizioni di equilibrio non provoca alcun tipo di problema. L'infiammazione è indice di contaminazione di alimenti o acque dovuta alla presenza di feci e colpisce particolarmante i bambini. La malattia si manifesta con diarrea spesso caratterizzata da presenza di sangue nelle feci, vomito, dolore addominale e può causare alungo tempo problemi quali anemia e pallore per via dello scarso assorbimento intestinale dei nutrienti.

Visto l'elevato numero di casi presentatosi in poco tempo, l'Ospedale Giovanni XXIII di Bari ha subito promosso la procedura di segnalazione europea.

Attualmente si stanno effettuando esami di laboratorio, da parte dell'Osservatorio epidemiologico pugliese, sulla filiera alimentare, sulle acque di balneazione e sull'acqua contenuta in alcuni pozzi e si cerca di risalire alle possibili cause che hanno provocato tali infezioni.

La Sindrome emolitico uremica è stata diagnosticata attualmente oltre ai sette bambini, di età ineriore ai tre anni e tuttora ricoverati all'ospedale pediatrico di Bari, anche tre piccoli ed un adulto già dimessi nelle scorse settimane.

Da quanto affermano gli esperti, l'unico modo per evitare tale infezioni è la precauzione: si consiglia dunque di consumare la frutta sempre ben lavata e sbucciata, ed è meglio astenersi dal consumo di alimenti a rischio crudi.

Elisa Signoretti [MORE]


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