Siria, Putin: "Armi chimiche usate dai ribelli". Assad: "Consegneremo le armi chimiche"
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Siria, Putin: "Armi chimiche usate dai ribelli". Assad: "Consegneremo le armi chimiche"

giovedì 12 settembre, 2013

MOSCA, 12 SETTEMBRE 2013 - Il presidente Bashar al-Assad ha dichiarato ad una tv russa, Rossyia-24, che "La Siria metterà le armi chimiche sotto il controllo internazionale perché lo ha proposto la Russia. Le minacce Usa non hanno influenzato la decisione". Questo in base a quanto riportato dall’agenzia di stampa Interfax. Citando alcuni passi dell’intervista la stessa agenzia riferisce anche che Damasco invierà proprio documenti all'Onu per firmare un accordo per la messa sotto controllo internazionale delle armi chimiche.

Intanto il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha fatto sapere che probabilmente il rapporto degli ispettori Onu sull'uso delle armi chimiche in Siria sarà reso pubblico lunedì, e che lo stesso “dirà che c'è stato un massacro con armi chimiche... E avrà certamente indicazioni” sull'origine di questo massacro. Fabius ha aggiunto anche che “Dal momento in cui solo il regime aveva gli stock, i vettori e l'interesse a farlo, si possono trarre le conclusioni”.

Di diversa opinione Vladimir Putin, che dalle pagine del New York Times, a 24 ore dal discorso alla nazione del presidente americano Barack Obama, fa sapere che “Nessuno dubita del fatto che siano state usate armi chimiche in Siria. Ma ci sono tutte le ragioni per credere che non siano state usate dall'esercito siriano ma dalle forze di opposizione per provocare un intervento da parte dei loro potenti protettori stranieri". "Le notizie secondo cui i militanti starebbero preparando un altro attacco, questa volta contro Israele, non possono essere ignorate", continua il presidente russo. "Non stiamo proteggendo il governo siriano, ma il diritto internazionale", afferma. "Dobbiamo utilizzare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite", prosegue Putin, sottolineando che "la legge è ancora la legge e dobbiamo rispettarla, che ci piaccia o meno". In "base all'attuale diritto internazionale, la forza è consentita solo per autodifesa o su decisione del Consiglio di Sicurezza. Tutto il resto e' inaccettabile in base alla Carta delle Nazioni Unite e costituirebbe un'aggressione".

Rivolgendosi, poi, direttamente a Washington, Putin avverte che un intervento "malgrado la forte opposizione di molti paesi e grandi leader politici e religiosi, tra cui il Papa, provocherà più vittime innocenti ed una escalation, con il rischio che il conflitto si espanda ben oltre i confini della Siria. Un intervento accrescerebbe la violenza e scatenerebbe una nuova ondata di terrorismo".

Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha fatto, poi, sapere tramite twitter che "La Russia accoglie con favore il consenso della Siria alla proposta di mettere le armi chimiche sotto controllo internazionale" e "continuerà gli sforzi verso una riconciliazione politica, in accordo con il documento di Ginevra del 30 giugno 2012". "La Russia - prosegue Lavrov - è per catalizzare gli sforzi congiunti nel rispondere alle sfide globali, tra cui la non proliferazione delle armi di distruzione di massa".

(Foto dal sito redstate.com)

Katia Portovenero[MORE]
 


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