Cerca

Stop di ginecologi e personale sale parto:per 24 ore in Italia non si nasce

Simona Peluso
Condividi:
Stop di ginecologi e personale sale parto:per 24 ore in Italia non si nasce
Notizia in evidenza
Occhio alla notizia
Tempo di lettura: ~2 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

 ROMA, 12 FEBBRAIO 2013-Cesarei rinviati, sale parto chiuse, consultori vuoti: a meno di due settimane dalle elezioni, con un'azione storica, il personale dei punti nascita incrocia le braccia per 24 ore, per riportare alla ribalta i problemi di una categoria professionale troppo spesso dimenticata dalla politica.


Perchè sebbene un piano del 2010 preveda la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e il miglioramento di diverse condizioni per ostetriche e ginecologi, a oggi la situazione è ferma, e problemi quali contenziosi medico-legali, costi proibitivi delle assicurazioni (con polizze che attivano a sfiorare i 30mila euro l'anno) e inadeguatezza delle strutture rimangono all'ordine del giorno.[MORE]


Tutti in piazza, quindi, a Palermo, dove è stata organizzata una manifestazione simbolo per dar voce alla protesta; i 1100 bambini che sarebbero dovuti venire alla luce si troveranno ad avere un'altra data sul certificato di nascita. E chi in queste ore avrà bisogno di un aiuto o di un consiglio, dovrà pazientare almeno un giorno, perchè anche i consultori familiari saranno fermi su scala nazionale.


Alla mobilitazione aderiranno in totale circa 15mila professionisti, appartenenti alle maggiori sigle sindacali di categoria (Fesmed, Aogoi, Sigo, Agui, Agite, Sieog e Aio). Le urgenze, ovviamente, saranno garantite, e i parti naturali assistiti. Ma i rappresentanti non intendono cedere, e annunciano battaglia al tavolo delle trattative (finora fallite) con il Ministero della Sanità.


I lavoratori, assicura il presidente Fesmed, Carmine Gigli, chiedono garanzie per esercitare in strutture migliori e più moderne, innanzitutto per il bene delle donne assistite; è necessario regolare al più presto le polizze assicurative, gli fa eco l'Anaao, e rivedere la legge sul concetto di "colpa medica", perchè gli eventi avversi possano essere considerati finalmente responsabilita' oggettiva delle strutture sanitarie''.

(immagine da: www.sanitaincifre.it)

Simona Peluso

 


Vuoi restare sempre aggiornato con le notizie più importanti?

Iscriviti ai nostri canali ufficiali:

Riceverai in tempo reale tutti gli aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Simona Peluso

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.