Strage xenofoba a Firenze: Casseri non ha agito per pura follia
Editoriale Toscana

Strage xenofoba a Firenze: Casseri non ha agito per pura follia

mercoledì 14 dicembre, 2011

FIRENZE, 14 DICEMBRE 2011 – L’uomo che ieri alle 12,30 ha prima ucciso due senegalesi in Piazza Dalmazia, poi ha continuato a sparare ferendone altri tre in piazza del Mercato Centrale e, dopo un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine intervenute sul posto, si è sparato puntandosi l’arma alla gola, si chiama Gianluca Casseri, ragioniere cinquantenne, identificato almeno due volte dalla polizia come partecipante a manifestazioni di destra.[MORE]

Ancora sconosciuto il movente del duplice omicidio, ma la sua affiliazione alla sezione di Pistoia di CasaPound, Associazione di promozione sociale di destra, lascia pochi dubbi sull’influenza che un’ideologia profondamente xenofoba possa avere su un gesto simile. Numerose le reazioni di sdegno del mondo culturale sulla considerazione della strage come frutto di pura follia come invece afferma casapounditalia.org, che non nega la partecipazione del Casseri alle attività dell’associazione, ma considera il gesto come quello esasperato di un malato di mente.

A tal proposito Gad Lerner sul suo sito con un articolo dal titolo Da Torino a Firenze è razzismo, non follia, afferma che «al movimento Casa Pound, frequentato dall’omicida fiorentino Casseri, si è concessa una dignità culturale che non merita. Non vorrei che in Italia si replicasse l’errore commesso in Norvegia dichiarando incapace di intendere e di volere il pluriomicida Anders Behring Breivik. Se questi figuri sono malati di mente – continua Lerner - come minimo dobbiamo aggiungere che si tratta di un’epidemia perché tale morbo è assai diffuso in tutta Europa. Si chiama razzismo, proprio come nel secolo scorso». Infatti il programma di Casa Pound al punto 3 intitolato Per lo sviluppo reale delle differenze, oltre la società multirazzista sostiene che «l’infernale meccanismo migratorio di massa è uno dei principali vettori di sradicamento e impoverimento sociale, culturale ed esistenziale a danno di tutte le popolazioni coinvolte, siano esse ospiti o ospitanti». Posizione esplicitamente razzista che considera l’accoglienza agli immigrati come dannosa per il benessere sociale, economico e culturale delle popolazioni autoctone. Sconvolgente anche il fatto che su facebook la pagina dal titolo Onore al camerata Gianluca Casseri, Italiano vero, piaccia già a 1324 persone. Sul sito neo-nazista stormfront.org che in homepage esibisce una croce celtica nera con la scritta White Pride World Wide, si leggono commenti positivi e di solidarietà in favore del Casseri.

Adriano Sofri, con un articolo di oggi sulla Repubblica dal titolo Non chiamiamo pazzi i nostri Breivik, esprime un profondo sdegno anche nei confronti dei tentativi di rassicurazione da parte delle autorità che sminuiscono il fatto come uno dei tanti casi di pura follia. L’infermità mentale come causa di questo gesto orribile è umanamente inaccettabile e invita a riflettere anche sul fatto che nello stesso giorno e alla stessa ora, un ragioniere a Firenze e un saldatore a Liegi, abbiano fatto strage di innocenti. Casseri non può essere considerato un pazzo, ma un caso concreto di attuazione di un piano strategico razzista mirato all’estirpazione di una società multirazziale e multiculturale basata sull’accoglienza e sulla fratellanza.

Federica Spiga
 


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