"The cat is in the sack": continua il mito di Trapattoni
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"The cat is in the sack": continua il mito di Trapattoni

mercoledì 23 novembre, 2011

BOLOGNA, 23 NOVEMBRE - Le ultime dichiarazioni dell’eterno Giuàn da Cusano Milanino: lo scudetto del 2006, la nuova Juventus e i motti coloriti che fanno proseliti anche in Irlanda.

Ormai è carta conosciuta anche nell’isola verde. Un mix di prorompente vitalità, simpatia e soprattutto di professionalità e inguaribile passione per il calcio e il mestiere di allenatore. Trapattoni Giovanni, da Cusano Milanino: anni settantadue e la grinta di un ragazzino.[MORE]

Il Ct dell’Irlanda, in collegamento con la trasmissione RAI “Gr Parlamento”, è un fiume in piena, e parla di tutto ciò che concerne l’attuale momento del calcio italiano e non. Si comincia ovviamente dall’ultima delle sue innumerevoli imprese, la qualificazione della nazionale Irish all’Europeo del 2012 (ventiquattro anni dopo l’ultima partecipazione a questa kermesse e a dieci anni dall’ultimo grande appuntamento raggiunto dai verdi, il mondiale del 2002), e il suo essere legata alle storiche frasi-proverbio del Trap, capace di tradurre in un maccheronico “No say the cat in the sack” il suo celeberrimo “non dire gatto se non l’hai nel sacco”. “’E’ andata bene. Abbiamo lasciato alle spalle l'amarezza per l'eliminazione con il famoso mani di Henry... C'è stata una gratificazione generale di un momento magico, speriamo di fare bene agli Europei l gatto nel sacco? È uno slogan, le frasi ti portano un esempio. Pensavo che la squadra si fosse rilassata, era logico dire così... “.

Le parole del Trap si spostano poi sul sorteggio del 2 dicembre, che designerà le avversarie del girone europeo e nel quale vorrebbe evitare l’Italia: “Mi auguro di no, l'abbiamo già affrontata. Preferirei evitare la nostra squadra, magari perché c'è sempre un pizzico di patriottismo che non deve coinvolgerti. Preferirei altre nazionali”. Altre belle parole sono riservate a Prandelli (“Sta facendo esperienza, ha un valore, dà le giuste motivazioni ai giocatori. Non entra in polemiche. Ha buonsenso e mantiene i piedi fermi per terra”), Conte (“Devo dire chesta facendo un ottimo lavoro, ha dato le giuste motivazioni al gruppo. Sono determinati. Possono fare bene, lo dico per esperienza. Come quando scatta questa scintilla, come nel mio anno vincente all'Inter”) e Del Piero, al quale regala anche uno dei suoi immancabili motti (“È un ragazzo intelligente, non so che progetti possa avere in futuro. Credo che se il suo volere è rimanere potrebbe avere la possibilità di un progetto in questa società. Personalmente glielo auguro visto che giro il mondo. Attenzione però: ti porti il nome ma poi pretendono molto, potrebbe incontrare difficoltà. Più boschi giri più lupi trovi. Alessandro è capace, deve stare a attento a cosa fare”).

Impagabile Trap, dispensatore di buon umore e soprattutto di gioie calcistiche ai quattro angoli del globo. L’impresa con l’Irlanda gli frutterà probabilmente il rinnovo del contratto in essere e la possibilità di correre per le qualificazioni a Brasile 2014 e appresso alla sua ancor viva leggenda. “No say the cat in the sack”, anche se con il Trap tutto pare possa diventare possibile.

Alfonso Fasano


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