Decreto sicurezza: trasferiti i primi migranti
Politica Lazio Roma

Decreto sicurezza: trasferiti i primi migranti

martedì 22 gennaio, 2019

CASTELNUOVO DI PORTO,22 GENNAIO- Questa mattina è avvenuto uno dei primi trasferimenti di migranti stabiliti dal decreto sicurezza.

La prima struttura coinvolta in tale misura è stata il centro Cara di Castelnuovo di Porto, 30 ospiti sono stati spostati in centri della Basilicata e Campania, altri invece avrebbero lasciato il centro da soli.

Il parroco di Santa Lucia, padre Josè Manuel Torres, esprime preoccupazione e dispiacere, dalla sua parrocchia questo pomeriggio inizia una marcia silenziosa per esprimere solidarietà agli ospiti del centro di accoglienza che il Viminale ha deciso di chiudere: “Chiediamo che non vengano trattati come bestie”.

Ha spiegato il parroco: “Quello di Castelnuovo di Porto è il secondo centro per rifugiati più grande, non sappiamo dove andranno a finire almeno 200 persone che sono stati strappati all'improvviso dal percorso che avevano iniziato. Tutto è avvenuto in modo veloce e misterioso, l’autista del pullman nemmeno sapeva dove andare, forse in Basilicata”.

Ha continuato Padre Torres, parlando all'agenzia Sir: “Il Comune stava dando un segnale forte di accoglienza e integrazione che contrasta con l’idea generale di cacciare i migranti. Ci preoccupano molto gli effetti del decreto sicurezza su coloro che non hanno ottenuto lo status di rifugiati o hanno i permessi umanitari in scadenza. Dove andranno?” Il parroco ha voluto, inoltre,raccontare di Anthony, un nigeriano, sagrestano: “Era bravissimo. Ci è stato tolto un dono”.

Le polemiche arrivano anche dal Pd, il cui deputato Roberto Morassut dichiara:” Con il processo di chiusura del Cara si preannuncia una vera e propria emergenza sociale, umanitaria e sanitaria. Quanto è accaduto non è degno di una nazione civile. Una della struttura più importanti è stata sgomberata senza preavviso, separando donne, uomini, donne, bambini con modalità che ricordano i lager nazisti. Nessuno è stato avvertito per tempo, neanche il Comune”.

Solo 3 anni fa Papa Francesco aveva celebrato la messa del Giovedì Santo proprio al Cara, svolgendo il rito della lavanda dei piedi con 11 profughi ed un’operatrice: “Diede a tutti noi un semplice quanto fortissimo messaggio: siamo persone, esseri umani. Oggi, con la cultura del più forte sul più debole si supera il limite dell’umana dignità” queste le parole del democratico Bruno Astorre.

Ludovica Portelli


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Politica.