Trattativa, Brusca: «Nel '92 tutto era pronto per uccidere Pietro Grasso»
Cronaca Lombardia

Trattativa, Brusca: «Nel '92 tutto era pronto per uccidere Pietro Grasso»

mercoledì 11 dicembre, 2013

MILANO, 11 DICEMBRE 2013 -  Nuovi aspetti e vecchie considerazioni nelle parole del pentito Giovanni Brusca, che sta deponendo la propria testimonianza presso l'aula Bunker del tribunale di Milano, in merito alle indagini sulla trattativa Stato-mafia. 

«La strage di Capaci fu accelerata per influire sulla nomina del presidente della Repubblica. Riina e Provenzano avevano divergenze di vedute non sull’uccidere Falcone, ma sulle modalità. Provenzano mostrò la volontà di ammazzarlo fuori dalla Sicilia e Riina lo trattò a pesci in faccia e gli disse: “io lo devo uccidere qua”». «Riina voleva essere sicuro di riuscire nell’attentato - ha dichiarato il pentito - infatti mi disse di impiegare 1000 chili di esplosivo».

Giovanni Brusca ha dichiarato anche l'intenzione di far fuori Pietro Grasso: «Ci vuole un colpetto per farli tornare alla trattativa. L'attentato, avevamo già pronto l'esplosivo, avrebbe dovuto essere compiuto a Monreale, dove Grasso andava a trovare la suocera. Eravamo già a buon punto, avevamo già individuato il tombino. Ma poi, per una serie di problemi tecnici, non se ne fece più nulla».

Il pentito si è più volte commosso durante la deposizione, ricordando gli incontri avuti con la sorella di Borsellino, Rita. «Decisi di dire anche quel che avevo fino ad allora taciuto dopo un incontro con la sorella del giudice Borsellino, Rita, che mi chiese di sapere tutta la verità sulla morte di suo fratello».[MORE]

« Nel Natale 1991, Riina convocò a Palermo una grande riunione della Cupola: in quell'occasione ci annunciò che i politici ci stavano tradendo. E dovevamo romperci le corna. Riina diceva che ad Andreotti dovevamo rompere le corna, ostacolandolo, non facendolo diventare presidente della Repubblica. E ci siamo riusciti, anche anticipando la strage Falcone. Dopo il 23 maggio, Riina mi disse: con una fava abbiamo preso due piccioni » 

E sul famoso papello Brusca dichiara che Riina lo informò: «il documento è nelle mani di Mancino».

Sergio Sulmicelli

foto da twitter.com


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