Una "Tangentopoli 2" lo scandalo Mose
Politica Veneto

Una "Tangentopoli 2" lo scandalo Mose

giovedì 5 giugno, 2014

VENEZIA, 05 GIUGNO 2014 - Non si ferma il polverone dietro l'affare Mose: dopo l'arresto del sindaco Orsoni, ora sono sia la politica che i giudici a parlare. I secondi, accanto a chi indaga, parlano di una seconda Tangentopoli ancora più occulta di quella nota nella Storia italiana. Secondo gli inquirenti, gli indiziati avrebbero utilizzato fondi neri e fatture false per far lievitare i costi.

Fin qui, tutto nella "norma italica", se non fosse che, per aggiudicarsi l'appalto, il Consorzio avrebbe ristrutturato gratuitamente una villa, prodigandosi generosamente a favore di tutti gli schieramenti politici in vista delle elezioni. Oltre ai 35 arrestati, sono 100 in tutto gli indagati della Tangentopoli 2.[MORE]

Tutto era cominciato tre anni fa, quando un manager della Mantovani aveva ricevuto dei soldi provenienti da un fondo estero. Attraverso ulteriori indagini, le forze dell'ordine avevano scoperto che il denaro proveniva dai soldi destinati al progetto Mose per salvare Venezia dall'acqua alta.

Questo indizio era solo la punta di un iceberg: tramite un sistema di mazzette, quattro imprenditori riuscivano ad avere il controllo totale sulle operazioni legali e illegali dell'appalto. Se da un lato, Chisso decide di dimettersi in modo inequivocabile dall'assessorato regionale, dall'altro il Prefetto oggi dispone la sospensione alla carica di sindaco per Orsoni, già arrestato per finanziamento illecito.

Nel frattempo, il presidente del Veneto Zaia chiede un incontro chiarificatore con la magistratura. Il premier Renzi commenta da Bruxelles: "Di fronte alla vicenda Mose ci sono i principi costituzionali che ciascuno ribadisce: piena fiducia nel lavoro della magistratura e presunzione di non colpevolezza fino a sentenza a cui speriamo si possa arrivare il più velocemente possibile, come da paese civile.

Smettiamo di dire che ci sono i ladri perché non ci sono le regole: la gente che ruba va mandata a casa. Il problema delle tangenti non sta nelle regole ma nei ladri. La politica lambita? Altro che!"

(www.corriere.it)

Annarita Faggioni


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