Violenza e abusi sull’ex amante: si salva grazie al segnale antiviolenza
Storia di soprusi nel Varesotto: arrestato un 37enne per stalking e violenza sessuale
Una relazione nata sui social e degenerata in mesi di violenza domestica, stalking e abusi sessuali. È quanto emerso nel Varesotto, dove una donna di 50 anni è riuscita a salvarsi grazie al segnale antiviolenza, attirando l’attenzione di una passante e facendo scattare l’intervento dei carabinieri.
Dalla passione per le moto all’inizio dell’incubo
I due si erano conosciuti a maggio all’interno di una pagina social dedicata agli amanti delle moto, condividendo alcune escursioni. Lui, 37 anni, si era presentato come divorziato, ma la realtà era ben diversa: l’uomo era sposato e con una figlia. Quella che sembrava una conoscenza innocua si è presto trasformata in una relazione segnata da gelosia ossessiva e comportamenti violenti.
Le violenze e il controllo psicologico
Secondo il racconto fornito dalla donna ai carabinieri, l’uomo avrebbe iniziato quasi subito a manifestare atteggiamenti aggressivi, culminati in percosse, minacce e violenze sessuali. In un episodio particolarmente grave, la vittima sarebbe stata condotta nell’abitazione dell’uomo con il volto tumefatto e il naso sanguinante, incontrando per la prima volta la moglie.
La situazione sarebbe ulteriormente degenerata quando l’uomo, convinto da una gelosia infondata, avrebbe picchiato la donna fino a mandarla al pronto soccorso, per poi aggredirla nuovamente all’uscita, sospettando un presunto tradimento con un medico.
Costretta a mentire e segregata in casa
La vittima ha raccontato anche di essere stata costretta a denunciare falsamente un vecchio amico per stupro e di essere rimasta segregata in casa dall’11 al 18 novembre insieme all’uomo, alla moglie e alla figlia, in attesa che i segni delle botte si attenuassero. Una forma di violenza privata e controllo totale, culminata solo con una temporanea liberazione.
L’ultimo incontro e il gesto che salva la vita
Il 18 dicembre l’uomo avrebbe ricontattato la donna, chiedendo perdono e proponendo un incontro. Lei ha accettato, ma una volta entrata in casa è stata nuovamente picchiata e costretta a rapporti sessuali. Il mattino seguente, durante un tragitto in auto per accompagnare la figlia all’asilo, la donna ha trovato il coraggio di fare il segnale antiviolenza.
Una passante ha riconosciuto il gesto e ha immediatamente dato l’allarme. La donna si è rifugiata nella scuola materna, mentre l’uomo tentava di riprenderla.
L’intervento dei carabinieri e l’arresto
L’intervento tempestivo dei carabinieri ha portato all’arresto del 37enne, disposto dal pm Ciro Caramore. Le accuse sono pesanti: stalking, violenza sessuale, violenza privata e rapina, con l’ipotesi aggiuntiva di sequestro di persona ancora al vaglio degli inquirenti.
Un caso che riaccende l’attenzione sulla violenza di genere
Questa vicenda riporta al centro dell’attenzione il tema della violenza sulle donne e l’importanza di strumenti di prevenzione come il segnale antiviolenza, sempre più diffuso e riconosciuto. Un gesto semplice, ma che può fare la differenza tra la vita e la morte.
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