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Alta percentuale in Sicilia di minori stranieri non accompagnati

Luigi Palumbo
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Alta percentuale in Sicilia di minori stranieri non accompagnati
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ROMA, 10 LUGLIO - Un primo responso è sopravvenuto dalla magistratura riguardante la concentrazione in Sicilia di minori stranieri non accompagnati (Msna). Sono 18.300 i minori in oggetto entrati nel sistema di accoglienza nazionale, il 42,8% solo in Sicilia e oltre 1.200 hanno meno di 14 anni secondo quanto indicato dall’ “Atlante dei minori stranieri non accompagnati - Crescere lontano da casa di Save the Children. [MORE]

Alle spalle hanno un vissuto oppressivo, costituito sovente da privazioni, torture, schiavitù, violenze, li accomuna la triste esperienza di un lungo viaggio durato mesi, talvolta anni, compiuto senza la presenza di un adulto al proprio fianco, per raggiungere un possibile futuro in Europa

Il Tribunale per i minorenni di Palermo, in rispetto del principio del superiore interesse, ha emesso negli ultimi giorni una trentina di decreti che, nel nominare i sindaci tutori provvisori, li incarica di trasferire i ragazzi in altre località del territorio italiano.
Lo rende noto il Garante per l’Infanzia.
La ragione: consentire a tali giovani, senza adulti di riferimento in Italia, di trovare un tutore volontario che ne raccolga le esigenze, ne faccia valere i diritti e ne intraprenda il percorso di protezione più adatto.

Secondo i giudici nell’isola, "non c'e' un numero sufficiente di tutori volontari rispetto alla quantità di minori stranieri non accompagnati. I tutori disponibili - si legge nella nota - hanno già raggiunto il massimo delle tutele assegnabili oppure risiedono lontano dalle strutture che ospitano i ragazzi. Il primo decreto ha riguardato una 17enne nigeriana: il sindaco di un comune del trapanese, nominato tutore provvisorio, è stato incaricato dal giudice di trasferirla in una comunità del territorio nazionale ove sia possibile assegnarle un tutore volontario".

“Una criticità che tengo sotto osservazione e denuncio da tempo, da ultimo in occasione della Relazione al Parlamento a Palazzo Madama del 13 giugno scorso, pur consapevole che la soluzione di tale problema va di pari passo con la crescita di un contesto nazionale di accoglienza diffusa e solidale" afferma l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza Filomena Albano.
"I magistrati di Palermo - prosegue - hanno dato una risposta che va nella direzione di realizzare in concreto il "superiore interesse" della persona di minore età. Resta però impellente l'esigenza che le istituzioni ora cooperino, ciascuna per la propria parte, per attuare strutturalmente un'equa distribuzione. Si tratta di garantire i diritti, le condizioni di vita, l'integrazione e il contrasto a marginalizzazione sociale e devianza di ragazzi vulnerabili".

Luigi Palumbo


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Scritto da Luigi Palumbo

Giornalista di InfoOggi

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