Ambrogino d'oro, Veto di Pisapia: "Mai a D'Elia"
Cronaca Lombardia

Ambrogino d'oro, Veto di Pisapia: "Mai a D'Elia"

giovedì 20 ottobre, 2011

MILANO, 20 OTTOBRE 2011-  Dura presa di posizione da parte del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che ha assicurato l'inamovibilità del suo "veto" contro l'eventuale decisione del consiglio comunale di conferire la benemerenza dell'Ambrogino d'oro a Sergio D'Elia, ex terrorista di Prima Linea, oggi segretario dell'associazione «Nessuno Tocchi Caino». [MORE]

 

"Milano può stare tranquilla le mie decisioni saranno un segnale importante qualora ci fosse una decisione tesa a dare l'Ambrogino a chi non lo merita". Così, Pisapia si è espresso a conclusione della cerimonia di intitolazione dei giardinetti di piazza Gobetti a Carlo Buonantuono e Vincenzo Tumminello, due agenti della Digos uccisi da estremisti neri dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari) la sera del 19 ottobre 1981, mentre stavano effettuando un servizio di pattuglia in via Vallazze, a Milano.

 

Nel corso della cerimonia, uno dei rappresentanti dell'associazione delle vittime degli anni di Piombo ha fatto appello all'Amministrazione, affinchè l'Ambrogino non venga conferito a D'Elia. A tale richiesta, il sindaco ha replicato, "Non è una scelta mia,ma l'unico diritto che io ho è quello di porre un veto rispetto a certe assegnazioni. Devo rispettare prima le decisioni dell'ufficio di presidenza del consiglio, ma poi l'ultima parola è mia e sarà un segnale per la città".

Per quanto riguarda il Radicale Marco Cappato, da cui era partita l'iniziativa dell'assegnazione dell'illustre premio a D'Elia, ha commentato, "Avevo proposto D'Elia perché rappresenta un'associazione che lotta contro la pena di morte. Ma rispetto le decisioni del sindaco, non farò barricate".

Tuttavia, oltre all'affaire dell'ex terrorista di Prima Linea, polemiche sono sorte in merito anche all'assegnazione della Grande medaglia d'oro al cardinale Tettamanzi, la cui candidatura è stata firmata, oltre che dal centrosinistra, anche da Letizia Moratti, Mariolina Moioli e Manfredi Palmeri. Ad opporsi la Lega e, inizialmente, anche il Pdl, che sembra aver fatto una retromarcia, "Nessun veto su una eventuale assegnazione al cardinale".

Secondo Masseroli, "La sinistra ha voluto usare il cardinale strumentalizzandolo politicamente". Lo stesso aggiunge che, "si sta sollevando un polverone sul nulla. Dal Pdl non c'è mai stato nessun veto". Il coordinatore regionale Mario Mantovani ha dichiarato, "Auspico che il consiglio possa presto individuare le modalità più giuste per rinnovare in modo condiviso gratitudine e riconoscenza nei confronti dell'ex arcivescovo".

Invece, il consigliere pdl Giulio Gallera focalizza l'attenzione sul fatto che, "Non c'è condivisione, se la sinistra ha a cuore la valorizzazione del lavoro del cardinale, cominci a ritirare la sua candidatura". Per il presidente Basilio Rizzo, "Non vorrei che tutta questa agitazione preventiva mirasse a ottenere il rifiuto del cardinale Auspico un ripensamento di chi è ancora contrario.

A favore della assegnazione del riconoscimento anche la Cisl di Milano che dichiara,"Le argomentazioni di chi si oppone sono offensive e desolanti. Speriamo che si arrivi a una convergenza unanime su una figura che è stata così importante per la città".

 

Rosy Merola

 

In foto, l'Ambrogino d'oro

 


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