"Anestesia totale", Marco Travaglio a Bari
Cultura e Spettacolo Puglia

"Anestesia totale", Marco Travaglio a Bari

lunedì 5 dicembre, 2011

BARI, 5 DICEMBRE 2011 - “Il primo spettacolo (poco spettacolare) del dopo-B.”, così cita il sottotitolo della locandina “Anestesia totale” del giornalista torinese.
Sabato 3 Dicembre alle ore 21.00 Marco Travaglio, coadiuvato da una splendida Isabella Ferrari e Valentino Corvino(viola, elettronica) ha tenuto incollati alle poltrone gli spettatori del teatro Petruzzelli di Bari per ben 3 ore.
Uno spettacolo lungimirante, brillante, sagace, ironico, all’altezza delle aspettative riposte nei confronti del giornalista.[MORE]
Un palcoscenico semi illuminato e un’edicola: questa la scenografia teatrale.

‹‹Finalmente è finita: Lui non c’è più. E questa è la buona notizia. Quella cattiva è che le radiazioni restano. Una montagna di scorie tossico-nocive che continueranno a far danni e vittime per decenni. Ci vorrà molto tempo per smaltirle tutte. Soprattutto nella cosiddetta informazione››, così  Travaglio ha esordito, continuando poi ad analizzare punto per punto le 5 regole fondamentali che qualsiasi giornalista non dovrebbe seguire (ma che in realtà, nell’epoca contemporanea, rappresentano dei dictat quasi imprescindibili per chi voglia intraprendere questo mestiere ).

Il lavoro del giornalista piemontese tenta di analizzare, valutare, riflettere sulle cause che hanno portato il nostro paese ad un determinato tipo di informazione – o disinformazione-, lasciando, però, allo spettatore il compito di risvegliare la propria coscienza, cercando così un’eventuale soluzione (o l’antidoto) ai ‹‹sintomi di questa misteriosa epidemia che ha cloroformizzato e lobotomizzato un intero Paese riducendolo all'anestesia totale››.
In realtà, l’antidoto a questa epidemia era stato già prescritto da un vero maestro del giornalismo quale Indro Montanelli.
"L'anarchico e guascone"(espressione di Eugenio Scalfari) di Fucecchio, infatti, nel suo ultimo articolo, del 12 Gennaio 1994, rivolgendosi al lettore, esprime l’idea di un giornale liberale (quale la Voce che avrebbe fondato di li a poco) come : ‹‹un assetto azionario che mi garantisca l'incondizionata indipendenza. Anche i lettori potranno parteciparvi (e mi auguro che siano tanti) sia pure con quote piccole o minime.Della nostra "linea" non abbiamo da cambiare una virgola. Nemmeno i nostri amici politici si facciano illusioni. Noi potremo appoggiare l'uno o l'altro a seconda che si schierino sulle nostre posizioni liberaldemocratiche, ma mai noi su quelle loro, e tanto meno a scatola chiusa. Nelle nostre pagine si respirerà, come sempre, il più grande rispetto per le Istituzioni, ma mai l'odore del Palazzo, da chiunque abitato ›› .
Una vera lezione, non solo di giornalismo, ma di senso civico e umanità per chiunque riesca a interiorizzare tali parole.
 

Caterina Gatto


Autore
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