Asp: presentazione In anteprima nazionale delle linee guida di cardiologia
Salute Calabria

Asp: presentazione In anteprima nazionale delle linee guida di cardiologia

giovedì 21 aprile, 2011

Catanzaro, 21 aprile 2011 - Ha suscitato grande interesse la lettura magistrale tenuta, all’interno del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, dal prof. Ciro Indolfi, direttore della Cattedra di cardiologia all'Università Magna Graecia di Catanzaro, che ha presentato in anteprima le linee guida di infarto miocardico non Q e della angina stabile.[MORE]

Proseguono, dunque, nell’ambito dei rapporti di collaborazione tra l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e i centri di eccellenza della regione Calabria, le letture magistrali alle quali partecipano i direttori delle unità operative coinvolte, che arricchiscono le proprie competenze e di volta in volta mettono a confronto le proprie esperienze sui vari aspetti emergenti.

Le Linee guida illustrate dal prof. Indolfi, sono state pubblicate dall’American College e dall’American Heart, riviste scientifiche internazionali che mettono a fuoco delle revisioni sistematiche e costituiscono un aggiornamento su questo argomento.

“Un’occasione di particolare rilievo per l’Asp di Catanzaro” ha affermato il commissario straordinario, dr. prof. Gerardo Mancuso che ha definito l’argomento “di assoluta importanza, trattato da un ricercatore molto fine, abile, che è conosciuto in tutto il mondo per gli studi che ha pubblicato su riviste di fama internazionale, sugli avanzamenti del campo della cardiopatia e cardiologia intervenistica e procedure di angioplastica”.

Nelle linee guida nazionali sono elaborate raccomandazioni di comportamento clinico basate sugli studi scientifici più aggiornati. In generale per ogni patologia le linee guida descrivono le alternative disponibili e le relative possibilità di successo in modo che il medico possa orientarsi nella gran quantità di informazione scientifica in circolazione, il paziente abbia modo di esprimere consapevolmente le proprie preferenze, e l'amministratore possa compiere scelte razionali in rapporto agli obiettivi e alle priorità locali. Tale strumento di governo clinico rende omogenei i comportamenti e offre numerosi vantaggi: migliora il servizio reso; riduce i tempi delle attività, i costi e i margini di errore; migliora l’efficacia e la prontezza degli interventi nei casi di urgenza.

“L’Asp di Catanzaro – ha inoltre annunciato Mancuso nel corso dell’incontro - è una delle poche aziende in Italia che ha deciso di elaborare delle linee guida, che saranno distribuite nel mese di maggio, sulla lettura e sul comportamento dell’uso della troponina” (una proteina contenuta nelle fibrocellule del cuore). “Questo – ha affermato il Commissario straordinario - è uno dei problemi che va affrontato in tema di approccio. Le linee guida e i comportamenti corretti sono la chiave di volta per evitare anche questioni medico-legali. Se ci orientiamo tutti in un comportamento diligente e formalizzato, le cose andranno meglio”.

“La posizione di questo ospedale – ha infine affermato Mancuso riferendosi al presidio lametino “Giovanni Paolo II” - è senza dubbio strategica, sono convito che una interazione funzionale è possibile realizzarla”.
Il prof. Indolfi, confermando l’elevata qualità delle prestazioni rese dal Polo universitario, dove è stata introdotta, con il maggior numero di interventi in tutta la regione, l’angioplastica che prima si praticava solo in una clinica privata, ha spiegato tra l’altro che la collaborazione con Lamezia è l’unica che consente di effettuare rapidamente un’emergenza

“Oggi – ha dichiarato Indolfi - l’accesso più frequente al pronto soccorso è il dolore toracico. I sintomi coronarici acuti hanno bisogno di un’organizzazione elevata, in quanto sono i segnali di una patologia causa di morte numero uno in Italia e nel mondo e hanno, quindi, un notevole impatto sociale”. “Il professore Mancuso – ha poi affermato Indolfi - è stato uno dei primi a capirne l’importanza, focalizzando tutto l’interesse sulle sindromi coronariche acute, una patologia che ha reso di quattro volte superiore, rispetto al passato, il numero dei pazienti ricoverati nella Utic”.


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