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Bielorussia, nessun oppositore eletto in Parlamento

Simona Peluso
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Bielorussia, nessun oppositore eletto in Parlamento
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MINSK, 24 SETTEMBRE 2012- Ancora una volta, tutti concordi; ancora una volta, nessun oppositore risulta nella lista dei nomi dei nuovi Parlamentari bielorussi. Centonove candidati eletti, tutti a favore del governo Lukashenko. L'ultimo in corsa, il centodecimo, esponente del partito liberal-democratico, formalmente all'opposizione, non ha raggiunto il quorum che lo avrebbe iscritto nella rosa dei vincitori.


Dalla fine degli anni Novanta, per farla breve, nessuna voce fuori dal coro mette piede alla Camera Bassa della Bielorussia; la formazione è sempre la stessa, apparentemente acclamata a suffragio universale. Eppure, su quella che Washington ha definito "l'ultima dittatura d'Europa", aleggiano ancora una volta ombre pesanti, che parlano di brogli e ingerenze dei servizi segreti.[MORE]


Può risultare poco corretto, ad esempio, il fatto che tutti gli osservatori indipendenti siano stati costretti a lasciare i seggi prima della fase del conteggio; come sia possibile poi, che in un Paese dove la gente non crede più nella democrazia si raggiunga un'affluenza del 74 per cento, resta un mistero per il leader dell'opposizione Serghiei Kaliakin, che davanti alla stampa internazionale denuncia senza mezzi termini i suoi sospetti.


Il politico, a capo del partito 'Mondo Giusto'', tra i coordinatori della campagna per le elezioni trasparenti, ha accusato il governo di aver esercitato pressioni inaccetabili, manipolando inoltre i dati ufficiali sull'affluenza, in una tornata elettorale che si temeva potesse non raggiungere il quorum del 50 per cento.


D'accordo con Kaliakin anche Matteo Mecacci, coordinatore speciale della missione a breve termine dell'Osce in Bielorussia, che ha insistito nel definire quelle appena concluse delle elezioni non libere, in quanto durante la campagna elettorale, l'opposizione non ha avuto la possibilità e lo spazio necessario per parlare, organizzarsi, concorrere alla pari per le varie cariche.


Chi non si scompone minimamente, invece, è proprio Lukashenko, che intervistato ieri da numerosi giornalisti riguardo l'eccessiva calma ai seggi, si è detto felice di poter avere delle elezioni tanto noiose in Bielorussia; i cittadini possono scegliere il proprio governo senza bisogno di fare rivoluzioni, ha aggiunto il Premier, e questo dovrebbe essere considerato un privilegio da far invidia a ogni Paese.

(immagine da: www.direttanews.it)

Simona Peluso


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Scritto da Simona Peluso

Giornalista di InfoOggi

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