Calcio. La guerra dei tifosi sull'A1, tornano liberi i due ultrà romanisti
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Calcio. La guerra dei tifosi sull'A1, tornano liberi i due ultrà romanisti

martedì 10 gennaio, 2023

Non convalidato l'arresto. Di Tosto si è avvalso della facoltà di non rispondere. Fermati alcui napoletani a Genova, avevano delle spranghe, sinora tre arresti. Ascolta l'audio delle chat dei tifosi

Tornano liberi Emiliano Bigi e Filippo Lombardi, i due ultras della Roma arrestati ieri nell'ambito delle indagini relative agli scontri avvenuti domenica sulla A1. Il giudice per le direttissime della Capitale non ha infatti convalidato l'arresto non riconoscendo l'applicazione della flagranza differita in particolare sotto l'aspetto della necessità e urgenza.

I due, difesi dall'avvocato Marco Bottaro, erano stati bloccati ieri dalla Digos a Roma.

Il giudice ha disposto l'invio degli atti al pm, che aveva sollecitato il carcere per i due per l'accusa di rissa aggravata e che dovrà ora trasmetterli ad Arezzo.

Si è avvalso della facoltà di non rispondere l'ultrà romanista Martino Di Tosto arrestato per gli scontri fra tifosi in autostrada e quindi non è stato interrogato dal giudice Elena Pisto la quale si è ritirata in camera di consiglio per decidere sulla convalida dell'arresto. E' quanto si apprende al tribunale di Arezzo nel corso dell'udienza di convalida, che si tiene a porte chiuse. 

Di Tosto è difeso dall'avvocato Lorenzo Contucci di Roma. In udienza la procura, con il pm Elisabetta Sbragi, ha chiesto la misura degli arresti domiciliari per l'ultrà romanista. Anche la difesa di Di Tosto nelle richieste al giudice si è allineata, per ragioni di scelta processuale, alla stessa richiesta dei domiciliari o in alternativa nell'obbligo di dimora o di firma, in caso di applicazioni di misure cautelari da parte del gip. Dal momento dell'arresto Martino Di Tosto è stato ristretto in camera di sicurezza nella questura di Arezzo da dove è stato trasferito in auto al tribunale.

Circa 180 tifosi, tra napoletani e romanisti, identificati tra Genova e Milano, un ultrà giallorosso ferito e arrestato ad Arezzo, altri arresti ipotizzati nelle 48 ore di flagranza differita (scadenza martedì verso mezza giornata), una 'tempesta' di Daspo in arrivo. Il bilancio di polizia giudiziaria per i disordini tra tifosi e il blocco dell'A1 di Badia al Pino è al momento questo ma nelle ore potrà diventare più robusto. 

"Stiamo concentrando tutte le nostre energie e quelle della polizia per arrivare quanto prima all'identificazione dei responsabili di questo gesto folle e assurdo che ha messo a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori e ha bloccato una delle principali arterie del nostro Paese", ha dichiarato il procuratore di Arezzo Roberto Rossi assicurando "ogni sforzo perché i responsabili di questi fatti siano chiamati a rispondere delle loro azioni".

Le indagini da parte delle Digos di Arezzo, Roma e Napoli hanno trovato chat e messaggi scritti e vocali in cui i tifosi minacciavano di darsele di santa ragione. Scontri, quindi, non occasionali ma cercati, voluti, anche con appostamenti e vedette, da stabilire però se pianificati da tempo, certo favoriti dal calendario della serie A di calcio che nelle stesse ore ha fatto percorrere un lungo pezzo comune di Autosole a entrambe le tifoserie in trasferta al nord, i napoletani verso Genova, i giallorossi per Milano. 

"Le fonti informative, i nostri operatori - spiega il questore di Arezzo, Maria Luisa Di Lorenzo - hanno rilevato che ci sono stati contatti tramite e messaggi e chat, da cui si può ipotizzare che si erano dati una specie di appuntamento in autostrada per scontrarsi". Tuttavia, prosegue, "la modalità può far pensare anche a un agguato, dato che i napoletani si sono fermati ad aspettare gli altri alla stazione di servizio di Badia al Pino anziché proseguire il viaggio. La Digos aveva informato che i romanisti si erano radunati all'area di servizio precedente, Montepulciano, e la questura ha rafforzato le misure in autostrada". Sinora sono tre i tifosi romanisti arrestati. Arrestato anche il tifoso del Napoli Antonio Marigliano e ha 35 anni.

Le indagini da parte delle Digos di Arezzo, Roma e Napoli hanno trovato chat e messaggi scritti e vocali in cui i tifosi minacciavano di darsele di santa ragione. Scontri, quindi, non occasionali ma cercati, voluti, anche con appostamenti e vedette, da stabilire però se pianificati da tempo, certo favoriti dal calendario della serie A di calcio che nelle stesse ore ha fatto percorrere un lungo pezzo comune di Autosole a entrambe le tifoserie in trasferta al nord, i napoletani verso Genova, i giallorossi per Milano. 

"Le fonti informative, i nostri operatori - spiega il questore di Arezzo, Maria Luisa Di Lorenzo - hanno rilevato che ci sono stati contatti tramite e messaggi e chat, da cui si può ipotizzare che si erano dati una specie di appuntamento in autostrada per scontrarsi". Tuttavia, prosegue, "la modalità può far pensare anche a un agguato, dato che i napoletani si sono fermati ad aspettare gli altri alla stazione di servizio di Badia al Pino anziché proseguire il viaggio. 

La Digos aveva informato che i romanisti si erano radunati all'area di servizio precedente, Montepulciano, e la questura ha rafforzato le misure in autostrada". Sinora sono tre i tifosi romanisti arrestati. Arrestato anche il tifoso del Napoli Antonio Marigliano e ha 35 anni. (Ansa) 


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