Comunione ai divorziati: la Chiesa si divide e 5 cardinali dicono "No"
Chiesa e Società Sicilia

Comunione ai divorziati: la Chiesa si divide e 5 cardinali dicono "No"

mercoledì 17 settembre, 2014

ROMA, 17 SETTEMBRE 2014 - Un tema caldo quello della comunione ai divorziati, affiancato da quello relativo alle seconde nozze. Un tema che continua a far discutere anche di fronte alle aperture mostrate da papa Francesco che ha chiesto di abbattere le "dogane pastorali", e di guardare alla "realtà concreta". Una vera e propria chiusura alla tesi di Bergoglio, infatti, sembra emergere da un libro in uscita ad ottobre in Italia, dal titolo "Permanere nella verità di Cristo. Matrimonio e comunione nella Chiesa cattolica", nel quale cinque cardinali rispondono sul tema ponendo la condizione del "Non possumus".[MORE] 

Il libro in risposta a Walter Kasper

Il testo vede una risposta proprio alla relazione tenuta dal cardinale Walter Kasper, su incarico di papa Francesco, davanti al Concistoro straordinario del 20 e 21 febbraio, quando il porporato aveva parlato di "fedeltà e misericordia di Dio nella sua azione pastorale riguardo ai divorziati risposati con rito civile". Il curatore del testo, Robert Dodaro, preside dell’Istituto patristico Augustinianum di Roma, ha spiegato, così, al Corriere della Sera, alla fine della sua introduzione, che tutti gli autori, tra cui è presente anche il guardiano dell'ortodossia Gehrard Ludwig Muller, unitamente sostengono che "Il nuovo Testamento ci mostra Cristo che proibisce senza ambiguità divorzio e successive nuove nozze sulla base del piano originale di Dio sul matrimonio disposto da Dio in Gen. 1,27 e 2,24".

"La soluzione misericordiosa al divorzio sostenuta dal cardinale Kasper - si legge in quella che è la parte che contesta il tema centrale - non è sconosciuta nella Chiesa antica, ma di fatto nessuno degli autori giunti a noi e che noi consideriamo autorevoli la difende". "La misericordia di Dio - affermano gli autori - non ci dispensa dal seguire i suoi comandamenti. Quindi, il matrimonio civile che segue al divorzio implica una forma di adulterio, e rende moralmente impossibile ricevere l’eucarestia (1 Cor. 11,28), a meno che la coppia non pratichi la continenza sessuale".

(Foto dal sito sociedad.elpais.com)

Katia Portovenero


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