Concorso catechistico diocesano e Giubileo dei Catechisti
Chiesa e Società Calabria

Concorso catechistico diocesano e Giubileo dei Catechisti

sabato 4 giugno, 2016

CATANZARO - Con una grande partecipazione di giovani, bambini e adulti, si è concluso il 2 giugno scorso a Torre di Ruggiero, il concorso catechistico diocesano istituito e fortemente voluto dall’Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Mons. Vincenzo Bertolone. [MORE]

Una giornata di festa, segnata anche dalla celebrazione del giubileo del catechisti, che ha avuto inizio alle 10 del mattino con l’accoglienza nell’anfiteatro del Santuario “Madonna delle Grazie” da parte del rettore don Maurizio Aloise e del direttore dell’ufficio catechistico diocesano, don Michele Fontana, che salutato tutti i convenuti dando le indicazioni per lo svolgimento della prova finale diocesana del concorso catechistico dedicato al tema della misericordia.

Dopo la pausa pranzo, nel primo pomeriggio si è svolta l’animazione per la festa del giubileo, il passaggio dei presenti dalla Porta santa del Santuario, il percorso per gruppi nel centro storico del paese e la celebrazione della Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo Mons. Vincenzo Bertolone assieme ai parroci.

Nell’omelia il Presule, nel salutare e ringraziare i piccoli, i giovani e tutti i presenti, ha ricordato l’importanza della formazione catechistica dei futuri protagonisti del domani, tracciando il valore e l’importanza della testimonianza. “Non si può essere testimoni – ha detto mons. Bertolone -, non si può essere catechisti solo fra le quattro pareti di una saletta parrocchiale; né solo con quei venti o trenta bambini o ragazzi che partecipano agli incontri di catechismo del vostro gruppo; né solo annunciando con le parole”.

Per mons. Bertolone “il principio ispiratore di tutta l’azione catechistica e di tutti coloro che l’accolgono è lo Spirito Santo”. “Saper assecondare l’azione dello Spirito – ha detto l’Arcivescovo - all’interno delle persone a noi affidate significa diventare strumenti al servizio della Parola di Dio. Assecondare nel senso di saper riconoscere il bene che “è” in quella persona e capire come lo Spirito vi possa agire, instaurando un dialogo personale e profondo. In sintesi, ciò per un catechista significa che non deve guardare al gruppo come se fosse un’entità in modo omogenea e standardizzata, ma deve valorizzare ciascuno nella sua irripetibile personalità. Fare catechismo non vuol dire valorizzare il catechista. Il vero obiettivo della crescita sono i ragazzi. Ecco, allora, che il catechista deve sforzarsi di arrivare al cuore di ciascuno di essi per avviarlo ad incontrare Gesù. Questo incontro vitale – ha proseguito l’Arcivescovo - deve avvenire in modo che ogni ragazzo possa sviluppare la capacità di relazionarsi con lui. Questa è la specifica spiritualità, la specifica missione del catechista. Al centro dell’azione catechistica non c’è il catechista, ma lo Spirito Santo ed i ragazzi. Il catechista, semmai, è un po’ come… “l’assistente di cattedra” dello Spirito Santo; o il suo “insegnante di sostegno”: dopo aver fatto esperienza dello Spirito, cerca in tutti i modi di portare gli altri a fare la stessa esperienza, in modo vivo e personale”.

Nell’evidenziare ai catechisti la difficoltà di poter incontrate persone che non credono, o che non conoscono Gesù, Mons. Bertolone ha invitato tutti a “sentirsi inviati” per annunciare la Parola che salva e che porta all’amore. Questo, infine, l’augurio dell’Arcivescovo: “Coraggio dunque, carissimi catechisti! Siate consapevoli che quando il Signore affida un compito non fa mai mancare la Grazia necessaria per compierlo. A voi è chiesto solo di amarlo, testimoniarlo nella gioia, restargli uniti. E così la vostra opera sarà benedetta da lui, o meglio, sarà lui ad agire per mezzo di voi: egli è il vero maestro dei cuori ed il vero protagonista di ogni catechesi”.
Nel salutare paternamente tutti, Mons. Bertolone ha invitato il suo popolo ad “avere un cuore che brucia e che riscalda un altro cuore, per offrire una parola che illumina la mente ed una testimonianza che indica la via: Cristo Gesù.”

La giornata si è poi conclusa con l’acclamazione e la premiazione dei vincitori.
Per la 3a Elementare ha vinto Simone Donato, della parrocchia "S. Maria Assunta" nella Cattedrale di Catanzaro; per la 4a Elementare, Nazareno Greco, della Parrocchia "S. Maria delle Grazie" in Fabrizia; per la 5a Elementare, Giuseppina Marino della parrocchia "S. Pantaleone" in S. Catarina Marina. A tutti e tre è stata regalata dall’Arcivescovo una chitarra e un dono in denaro per la parrocchia.

Per la 1a Media è risultata vincitrice Lucrezia Pugliano, della Parrocchia "S. Maria del Carmelo" in Siano di Catanzaro; per la 2a Media Andrea Puno, della parrocchia "S. Barbara" in Catanzaro; e per la 3a Media Roberta Pudia, della Parrocchia "Madonna del Carmine" in Uria.

Ai tre vincitori della è stato regalato un IPad con un buono in denaro per le parrocchie di appartenenza.
Per la sezione “scuole superiori e università” si sono aggiudicate il premio Bruna Natale, della Parrocchia "S. Maria della Pace" in Satriano Marina; Ilaria Muccari, della parrocchia San Sergio e Soci in Vallefiorita; e Gessica Dodaro, della Parrocchia "S. Giovanni Battista" in Borgia. A tutte e tre, oltre ai dono per le parrocchie, sarà garantita la partecipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia.

 

 


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