Coronavirus. Bene primi test vaccino Covid-19 Italia, per curva lenta discesa
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Coronavirus. Bene primi test vaccino Covid-19 Italia, per curva lenta discesa

venerdì 10 aprile, 2020

Bene primi test vaccino Italia, per curva lenta discesa. Più guariti dal Coronavirus e meno ricoveri ma tanti casi
ROMA, 10 APR - Ci sono segnali incoraggianti: da un lato sono positivi i primi risultati dei test preclinici dei cinque candidati vaccini contro il coronavirus SarsCoV2 condotti in Italia dall'azienda Takis; dall'altro i dati della Protezione civile sull'epidemia di Covid-19 in Italia indicano che c'è un lento miglioramento, con una graduale riduzione della pressione sulle strutture sanitarie e un numero delle persone guarite che ha superato 30.000.

I numeri dell'epidemia nel nostro Paese sono però ancora molto alti perché continuano ad aumentare sia i nuovi casi e cresce il bilancio dei decessi. La strada verso un vaccino anti-Covid-19 è ancora molto lunga e complessa, ma senza dubbio i dati relativi ai primi test dei cinque candidati vaccini italiani sono una buona notizia: i vaccini sono riusciti a indurre una forte produzione di anticorpi.

"Dopo il primo esperimento e con una singola somministrazione abbiamo riscontrato un forte titolo anticorpale. I primi risultati nei modelli preclinici dimostrano la forte immonogenicità dei cinque candidati vaccini", ha detto l'amministratore delegato dell'azienda, Luigi Aurisicchio.

Tutti e cinque i candidati vaccini sono stati progettati per contrastare la principale arma che il virus utilizza per invadere le cellule, la proteina Spike. Si basano infatti sui frammenti del materiale genetico del coronavirus che corrispondono a diverse regioni della proteina e tutti sono somministrati con la tecnica chiamata elettroporazione, che consiste in un'iniezione nel muscolo seguita un brevissimo impulso elettrico che facilita l'ingresso del vaccino nelle cellule e attiva il sistema immunitario.

Dei cinque vaccini in sperimentazione sono al momento due quelli che sembrano più promettenti, ha detto ancora Aurisicchio. Se questo è un passo importante guardando al futuro, nell'immediato è fondamentale guardare all'andamento dell' epidemia. Anche in questo caso ci sono segnali incoraggianti, come le 30.455 persone guarite in Italia dopo aver contratto il nuovo coronavirus, 1.985 in più rispetto a giovedì e il giorno precedente l'aumento era stato confrontabile, pari a 1.979. Si è ridotto di 108 unità anche il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva, sceso adesso a 3.497, e sono diminuiti di 157 unità anche i ricoverati con sintomi, il cui numero complessivo è sceso a 28.242. Invita invece ancora a una grande cautela il numero dei casi di coronavirus SarsCov2 diagnosticati in Italia, saliti a 98.273 compresi i guariti e i deceduti: 1.396 in più in 24 ore, mentre giovedì l'incremento era stato di 1.615. Continua ad aumentare anche il numero dei decessi, aumentati di 570.

"E' chiaro che la curva dell'epidemia sta scendendo abbastanza lentamente", ha osservato il fisico Giorgio Parisi, dell' Università Sapienza di Roma e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Continuano a esserci anche differenze nell'andamento dei casi da regione a regione: "in Lombardia - ha detto - il picco dei decessi in Lombardia è ormai alle spalle, così come si sta riducendo la pressione sulle unità di terapia intensiva; in altre regioni invece il numero dei decessi sta scendendo abbastanza lentamente.

Ci sono vari segnali positivi, ma dovremo vedere con calma quanto sarà veloce la discesa". La speranza, ha aggiunto, è che "a Pasqua i comportamenti anomali coinvolgano una minima parte della popolazione", così come "è opportuno proseguire il lockdown fino al 3 maggio: è importante - ha concluso Parisi - che per allora si arrivi a una situazione di pronto intervento sanitario su tutte le persone sintomatiche, facendo il tampone entro 24 ore".


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